Da nonno Bruno alla nipote Alessandra: la svolta green delle stufe Keralpen
BORGO VALBELLUNA. Da Bruno ad Alessandra nel segno del rispetto per l’ambiente. Borgo Valbelluna si riscopre green grazie alle stufe catalizzate tanto apprezzate da canadesi e americani. Un’eccellenza locale che porta la firma di nonno e nipote.
Bruno Schiocchet nel 1982, sotto una tettoia di Trichiana, ha iniziato a produrre stufe, anzi stube come vengono chiamate sul territorio di montagna. Produce e sperimenta dando vita all’azienda di famiglia Keralpen. L’esperienza maturata in età giovanile come produttore di vernici prima e chimico dopo, aiutano Bruno a scalare le classifiche del gradimento popolare, ma le difficoltà non mancano e dipendono dalle normative in materia di inquinamento che si aggiornano con ritmi vertiginosi, quasi quotidiani. È così che si rivela indispensabile l’aiuto di figure giovani, al passo con i tempi che corrono senza nulla togliere a chi ha trainato la carretta per anni e sempre con ottimi risultati. Morale della favola: in azienda arriva Alessandra, nipote di Bruno che, non ancora ventenne, ne prende le redini nel segno della “svolta” green.
Alessandra ha deciso di restare, investendo sulla montagna bellunese. Avrebbe, e farebbe ancora in tempo a scoprire il mondo anche grazie al suo lavoro e alle conoscenze sviluppate in pochissimo tempo. Invece no. «Resto perché sento di dover offrire il mio contributo», ha rivelato Alessandra, spiegando in cosa consiste il suo lavoro. «Le nostre stufe bruciano ad alta temperatura e sono dotate di particolari catalizzatori progettati per filtrare i fumi. Questi catalizzatori vengono realizzati direttamente nella nostra fabbrica a Trichiana. Utilizziamo materiali con determinate peculiarità brevettati direttamente dalla ditta».
Quali sono i vantaggi?
«Sicuramente il vantaggio più significativo viene rappresentato dalle basse emissioni, tanto è vero che le nostre stufe hanno conquistato la certificazione 4 stelle, direttamente rilasciata dalla Kiwa. Un altro vantaggio si può rilevare dalla diminuzione degli interventi di manutenzione sia per quanto riguarda la stufa, sia per quanto riguarda la canna fumaria. Tutto questo è possibile grazie al fatto che la temperatura nella camera di combustione è notevole. Ultimo vantaggio riscontrato è l’aumento del rendimento e di conseguenza la diminuzione dell’anidride carbonica emessa».
Cosa ci riserverà il futuro?
«Nell’energia abbiamo ancora strada da percorrere, si sta investendo molto in ricerca e sviluppo. Lo stiamo facendo anche noi, nel nostro attrezzatissimo laboratorio dove stiamo perfezionando dei prototipi già in funzione e in via di brevettazione nel solare e nell’essicazione rapida della legna. Già nel 2022 prevediamo un salto di qualità nel settore energetico. Non solo stufe e solare, l’occasione di avere campi e non volere lasciarli incolti sta portando ad una ricerca specifica legata al riutilizzo dei grani antichi».