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Сентябрь
2021

Blitz della polizia contro i no vax: ecco chi è Sandra, la cameriera padovana che voleva lanciare le uova contro Speranza

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PADOVA. Dalle uova marce alle molotov il passo è più breve di quel che sembra. Proprio per questo accostamento non deve stupire se, assieme a chi deteneva katana, sfollagente, tirapugni è finita pure una cameriera padovana che aveva “solamente” invitato a tirare delle uova marce contro un ministro della Repubblica.

una 53enne di mestrino

Tra gli otto indagati dalla Procura milanese compare infatti anche Sandra Gatto, 53 anni di Mestrino, madre di un ragazzo e di professione cameriera. Tra i profili individuati dalla Digos e dalla Polizia postale, quello della 53enne padovana è forse il meno appariscente, e probabilmente anche il meno pericoloso.

Sandra era in ogni caso uno dei membri più attivi del gruppo Telegram “I Guerrieri” e si era distinta in particolare quando nelle chat era circolata la notizia della visita del ministro Roberto Speranza a Padova. Il titolare del dicastero della Salute era infatti atteso a Padova lo scorso 2 settembre, ospite della festa “Pane e Rose” organizzata da Articolo 1 a Chiesanuova. Alla vigilia dell’evento Speranza ha tuttavia dato forfait per partecipare a un Consiglio dei ministri, limitandosi a collegarsi in video con la festa padovana. Così facendo, si è risparmiata la possibile accoglienza di Sandra e compagni, che in Telegram avevano annunciato di voler accogliere il ministro con il lancio di uova marce. Sandra, in particolare, lo ha messo nero su bianco più volte: così ha attirato l’attenzione della Digos.

istigazione a delinquere

Lanciare uova, o qualsivoglia ortaggio, è gesto diffuso di protesta che però, sia chiaro, in Italia è comunque considerato reato: lanciare oggetti contro qualcuno o qualcosa è un atto potenzialmente idoneo a cagionare un’offesa diretta, come evidenzia l’articolo 674 del Codice penale. La minaccia lanciata da Sandra via Telegram è rimasta una semplice proposta, ma quanto basta per costare alla donna l’accusa di istigazione a delinquere con l’aggravante dell’utilizzo dei mezzi di comunicazione.

la perquisizione in casa

E così ieri mattina, all’alba, la Digos di Padova ha bussato alle porte della 53enne e ha perquisito la sua abitazione, sequestrandole cellulare e computer. La donna non si è opposta, non ha accampato scuse né ha negato la propria appartenenza al gruppo “I Guerrieri”. Non ha neppure chiarito il perché di questa sua rabbia verso il ministro, al di là della contrarietà all’obbligo del Green pass e in generale il dissenso verso la gestione della pandemia da parte delle istituzioni. La cameriera non è risultata legata ad alcun gruppo politico, e non conoscerebbe personalmente gli altri 7 indagati.

Le tante “Sandre” di telegram

Di “Sandre”, in realtà, è pieno Telegram. Basta scorrere i posti che annunciavano l’arrivo di Speranza a Padova, giusto per restare in tema. «L’assassino Speranza vi invita tutti a Padova: ci auguriamo che si vada a rendergli omaggio in massa», scriveva Baby in “Io apro Padova”. E in “Guerrieri per la libertà”: «Se volete accoglierlo come merita, contattate il vostro ortolano per vari ed eventuali scarti destinati al bidone dell’organico». Emanuele risponde auspicando una linea ben più dura: «Questi vanno presi e processati seduta stante».E Al: «Raccogliere mer... ovunque e seppellitelo con quella». E poi via con carretti di letame, sassi, bastonate sulla schiena, senza contare le offese che vanno dalle volgarità più basse fino a quelle di nazista memoria che identificano il ministro come «giudeo». Istigare, a quanto pare, è passione condivisa da molti.nicola cesaro




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