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Сентябрь
2021

Gorizia, le ossa ritrovate in castello stoccate in galleria Bombi

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GORIZIA Le ossa appartenenti agli scheletri ritrovati nell’estate dello scorso anno nell’area del cantiere per l’ascensore al castello, e conservate nel cantiere stesso in attesa dell’esito di tutte le analisi atte a ricostruirne storia e provenienza, sono state temporaneamente sistemate nei giorni scorsi nella galleria Bombi.

A sua volta, chiusa al passaggio in quanto cantiere. Sotto la volta del tunnel sono state collocate le circa venti cassette di plastica che contengono (avvolte in sacchetti di plastica e catalogate) le ossa, e la cosa non è sfuggita al consigliere comunale Franco Zotti.

L’esponente di Legalizziamo Gorizia Zf denuncia quella che a suo dire è una scelta irrispettosa nei confronti delle spoglie di uomini e donne vissuti in un lontano passato nella nostra città, aggiungendo anche come le ossa in quel punto potevano essere alla mercé di tutti, dagli animali a possibili malintenzionati.

Venerdì mattina le cassette in galleria Bombi non c’erano già più, e a spiegarne il motivo è il dirigente comunale Alessandro De Luisa. «Non c’è nessun mistero – precisa -. Le cassette si trovano dove sono sempre state, nell’area del cantiere dell’ascensore al Castello, e contengono i reperti catalogati dagli archeologi, in custodia da parte dell’impresa alla quale sono stati affidati i lavori. Per la necessità di eseguire un intervento sulla pavimentazione però la ditta stessa ha avuto necessità di spostare temporaneamente quei reperti, e per questo le cassette sono state sistemate in galleria Bombi, che, bisogna ricordarlo, è un cantiere, e dunque non è accessibile al pubblico». Un elemento, questo, sul quale si sofferma anche la riflessione del sindaco Ziberna. «Un’area di cantiere è un luogo al quale non si può accedere, senza commettere un reato, così come un reato sarebbe anche danneggiare o portare via i resti degli scheletri ritrovati – dice -. Al momento non abbiamo ancora ricevuto un documento finale che ponga termine alle indagini e alle analisi alle quali le ossa sono state sottoposte, ma da tempo sappiamo che si tratta di scheletri molto datati, risalenti a qualche secolo fa, forse al Settecento. Quando arriverà il via libera per farlo, ovviamente, questi resti troveranno degna sepoltura come si fa in questi casi, probabilmente proprio qui a Gorizia».

Come si ricorderà, a dar vita al “giallo” degli scheletri furono i ritrovamenti della scorsa estate nell’area del cantiere per l’ascensore al Castello. Oltre alle ossa, che appartenevano secondo le stime a ben 27 scheletri diversi, furono ritrovati anche alcuni altri reperti, tra i quali un orecchino e una medaglietta devozionale, probabilmente appartenuti ad alcuni dei defunti. Una delle ipotesi più accreditate, dunque, vorrebbe le ossa emerse da un antico cimitero di un ospizio o un lazzaretto.




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