«Ripresa ancora condizionata Puntare su coesione e Pnrr»
Il punto
Una situazione delicata. È quella che stanno vivendo le imprese del territorio, sottoposte da anni ad una continua emergenza, finanziaria, economica e ora anche sanitaria. Tra i settori più colpiti e che costituiscono un’ossatura importante per l’economia del territorio c’è senza dubbio l’artigianato, per le molteplicità di funzioni e segmenti che ricopre. Paolo Cirelli, segretario provinciale di Confartigianato Ferrara, traccia un quadro della situazione con prospettive future.
«Se è vero - attacca Cirelli - che l’intero Paese sta vivendo una fase cruciale delicata e difficile per la vita sociale ed economica, risulta ancor più vero per la nostra provincia, la quale, precedentemente la pandemia, presentava già evidenti segnali di squilibrio socio economico».
FASE CRUCIALE
«In queste fasi - prosegue - riteniamo necessario agire con decisione, ma con la condivisione più ampia possibile di tutti i soggetti protagonisti dello sviluppo, senza contrapposizioni laceranti che possono compromettere la fragile ripresa che stiamo registrando in alcuni settori economici».
Cirelli snocciola, a tal proposito, alcune cifre, come le costruzioni (+13%) e la manifattura (+6%) trainata principalmente dall’export.
NODI DA SCIOGLIERE
«Tuttavia - continua Cirelli - riteniamo come Confartigianato che siano presenti alcuni nodi da sciogliere per questi comparti se vogliamo che i segnali positivi diventino strutturali ed in primis pensiamo all’aumento spropositato delle materie prime, e una dilazione dei termini per usufruire del 110% con una massiccia opera di semplificazione delle procedere burocratiche per ottenerlo».
La ripresa c’è, fa notare il segretario della Confartigianato, indicando che nei primi 6 mesi di quest’anno il valore aggiunto a Ferrara è atteso con un aumento del 5%, ma non per tutti i settori, e «siccome l’economia del nostro territorio si caratterizza proprio per la mancanza di distretti settoriali specifici predominanti, a nostro parere, è essenziale che tutti i settori possano intraprendere la strada che li porti all’unisono alla ripresa; tanto più che all’aumento del valore aggiunto purtroppo non corrisponde una ripresa dei consumi. Solo così possiamo sperare di vivere una stagione di sviluppo e benessere per un territorio che esprime il più alto tasso di popolazione anziana (di gran lunga superiore alla media regionale e nazionale) con tutti i problemi che questa situazione implica su famiglie ed imprese».
Occasione con il pnrr
«Abbiamo una occasione straordinaria - spiega Cirelli - come il Pnrr, non dobbiamo sprecarla. Tutte le risorse disponibili destinati al sistema economico devono essere utilizzate in modo proattivo, cioè tale da poter generare investimenti e occupazione. Solo le imprese ed sono in grado di generare posti di lavoro e reddito, e non certo misure che confondono il diritto al lavoro con il presunto diritto ad un reddito, quest’ultimo non certo contemplato nella nostra carta costituzionale. Chiamiamo assistenza ciò che è assistenza e reddito ciò che è generato dall’impegno lavorativo».
Reddito cittadinanza Senza girarci attorno, la Confartigianato è molto contraria al reddito di cittadinanza, così come oggi viene applicato, perché disincentiva le persone a cercare o accettare un posto di lavoro vero e non assistito, mentre è favorevole a dirottare queste ingenti risorse dentro le imprese seppur condizionando le stesse alla creazione di posti di lavoro.
«Le nostre aziende - conclude Paolo Cirelli - hanno bisogno di un quadro legislativo stabile e certo, sia per quanto riguarda la lotta alla pandemia, sia relativo agli strumenti concreti che la possano contrastare, ma senza estremismi di sorta».