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Сентябрь
2021

Wally, il tricheco viaggiatore che è diventato un’icona dei social

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Wally, il tricheco viaggiatore che è diventato un'icona dei social
Wally, il tricheco viaggiatore che è diventato un'icona dei social
Wally, il tricheco viaggiatore che è diventato un'icona dei social
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Wally, il tricheco viaggiatore che è diventato un'icona dei social
Wally, il tricheco viaggiatore che è diventato un'icona dei social

Pesa 800 chili e ha grossi baffi ispidi. È ancora giovane, parecchio goffo, ma è molto, molto fotogenico! Non è un caso quindi che il tricheco Wally sia diventato, nell’estate 2021, una vera e propria icona dei social. Irresistibilmente sdraiato come la marmorea Paolina Bonaparte della Galleria Borghese scolpita da Antonio Canova a metà dell’800, il tricheco nel corso del suo lungo viaggio di quasi 4.000 chilometri non ha mancato di farsi fotografare adagiato placidamente su barche, ormeggi e gommoni (su cui è salito più volte, non invitato).

Wally quest’estate ha girato in lungo e in largo tra i mari europei: prima ha nuotato in solitaria dal mare Artico fino alle coste della Spagna, per cominciare poi il suo percorso a ritroso e risalire fino all’Irlanda e, dopo svariate soste, ritornare finalmente nelle acque gelide dell’Islanda, a cui è abituato. In ogni posto dove si è fermato si sono formati capannelli di curiosi e appassionati che lo hanno ritratto in moltissimi scatti poi ampiamente condivisi sui social. Per tutelare la sua tranquillità si sono mosse diverse associazioni ambientaliste. Come la Sea Rescue Ireland, che gli ha fornito due gommoni galleggianti per farlo riposare di tanto in tanto, l’Irish Whale and Dolphin Group, che ha realizzato una piccola mappa che racconta i suoi spostamenti, l’ORCA Ireland e il West Cork Animal Welfare Group che si sono messi a disposizione per aiutare il suo lungo viaggio, e la British Divers Marine Life Rescue organizzazione inglese dedita al recupero e al benessere di tutti gli animali marini.

UNA STAR DEI SOCIAL
L’ultimo avvistamento risale a pochissimi giorni fa. Wally, si era lasciato alle spalle l’Irlanda e aveva nuotato per oltre 900 chilometri fino all’Islanda. Qui, dopo 22 giorni in cui si erano perse le sue tracce, è stato riconosciuto e fotografato. Ma la maggior parte delle foto in cui Wally è stato protagonista nell’estate del 2021, erano state scattate in Irlanda. La costa era quella dell’Irlanda del sud, tutta speroni, insenature e rocce a picco sul mare. L’acqua era quella fredda che mescola le correnti del Mare d’Irlanda a quelle dell’Oceano Atlantico. Eppure, per Wally quelle acque non erano ancora abbastanza fredde. È verso il grande e gelido nord che sarebbe tornato, ed è proprio lì che si è diretto giorno dopo giorno, in questo suo lunghissimo viaggio.

«Sono alcuni giorni che non avvistiamo Wally – aveva postato il 2 settembre il Sea Rescue Ireland, un’associazione che gestisce un ospedale per cuccioli di foca in difficoltà da curare e rilasciare in libertà una volta guariti – pensiamo che stia nuotando nel mare agitato a largo delle coste, come è solito fare». Ed infatti era proprio così: la stessa associazione il 20 settembre ha postato con soddisfazione il suo ultimo avvistamento in Islanda: «Stavamo iniziando a perdere la speranza di rivedere il giovane tricheco errante – hanno scritto su Facebook. – Invece abbiamo appena ricevuto comunicazione che ieri in Islanda è stato avvistato un tricheco simile, a oltre 900 km dall’ultima località conosciuta di Wally a West Cork». E grazie al confronto delle fotografie è arrivata la conferma che si trattava proprio di Wally.

FOTOGENICO MA PESANTE
Come tutti i pinnipedi anche Wally aveva bisogno di appoggi temporanei per potersi riposare quando nuotava su lunghe distanze. Il problema è che Wally pesa 800 chilogrammi circa, etto più etto meno, e il suo scendere e salire dalle barche ormeggiate nei porti ne aveva già affondate due e creato parecchi problemi a diverse altre imbarcazioni. Per questo la Sea Rescue Ireland si era adoperata per procurargli dei gommoni attrezzati per le sue soste. «Grazie ad un sostenitore gli abbiamo potuto mettere a disposizione un gommone adattandolo alle esigenze ed eliminando motore e sedili – spiega Melanie Croci del Sea Rescue Ireland. – Abbiamo coordinato i volontari per monitorarlo durante il giorno e assicurarci che fosse al sicuro, senza causare problemi e che senza essere molestato dalla folla».

I PERICOLI DELLA FOLLA
Come ogni grande viaggiatore che si rispetti, Wally ha nuotato libero e solitario per parecchi mesi. Un viaggio impressionante per un motivo ancora non ben chiaro, ma che potrebbe anche essere legato ai cambiamenti climatici che trasformano gli habitat e spingono gli animali verso nuove mete. Dal nord artico da cui sicuramente proviene, Wally ha toccato la costa nord della Spagna e poi è risalito verso nord costeggiando la costa francese prima e quella inglese poi. Fino a lasciarsi avvistare a largo del Galles e quindi dell’Irlanda. I suoi avvistamenti sono stati salutati con affetto da turisti e curiosi: la mole, la singolarità degli atteggiamenti, la continua ricerca di punti d’appoggio: tutto ha fatto di Wally un piccolo protagonista inconsapevole delle fotografie estive.

«È stato visto fare lunghi sonnellini e rotolarsi al sole su uno dei suoi pontoni preferiti – ha scritto Seal Rescue Ireland su Facebook. – Questo punto di sosta, era situato vicino a una piattaforma panoramica dove i fortunati osservatori potevano divertirsi guardandolo in sicurezza dall’alto senza causargli stress o disturbo». Il vero pericolo per Wally avrebbe potuto essere infatti rappresentato dall’eccesso di fama e di curiosità che gli girava intorno. «Sebbene la maggior parte delle persone sia rimasta a rispettosa distanza, a volte alcuni si sono avvicinati pericolosamente per farsi dei selfie, così come alcuni navigatori e canoisti che si sono ripetutamente avvicinati troppo – ha spiegato Melanie Croce sottolineando che sono rimasti meno di 22.000 trichechi atlantici nel mondo, e nei secoli passati erano vicini all’estinzione a causa della caccia, tornando ad aumentare solo quando si è cominciato a proteggerli. – Quando ciò accadeva si spaventava e rotolava giù nell’acqua, per doversi poi rialzare di nuovo. Procurandosi in questo modo anche alcune ferite che sono tutt’ora visibili. E tutto ciò, oltre ad essere per lui un grande spreco di energia, diventa anche un problema di sicurezza per chiunque si avvicini abbastanza da spaventarlo».

COSA FARE QUANDO SI AVVISTA UN ANIMALE SELVATICO
«Se ti avvicini abbastanza a un animale selvatico da interrompere quello che sta facendo per guardarti, significa che sei troppo vicino – spiega Seal Rescue Ireland – Questo è uno spreco della sua preziosa energia in quanto non è in grado di riposare, cercare un pasto successivo o tenere d’occhio il pericolo, tutte cose fondamentali per la sua sopravvivenza. Per favore, non mettere la tua curiosità al di sopra del benessere di un animale selvatico, che sia Wally o un altro pinnipede che riposa sulla spiaggia». Per questi motivi l’associazione ha stilato una lista di consigli su come comportarsi se si avesse la fortuna di avvistare Wally o un suo simile: prima di tutto evitare di avvicinarsi entro 100 metri (questo include barche, kayak, nuoto o a piedi); poi resistere alla tentazione di condividere pubblicamente l’esatta posizione, infine segnalare gli avvistamenti alla hotline 24/7 di SRI al numero: 087 195 5393 in modo che gli animali possano rimanere al sicuro mentre nuotano a largo delle acque irlandesi.




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