Terza dose, chi assume questi farmaci segnalati da Aifa dovrebbe farla
La somministrazione della terza dose, o per meglio dire dose addizionale (abbiamo spiegato qui la differenza fra booster e dose addizionale), è partita da pochi giorni. Tutte le autorità sanitarie italiane hanno stabilito che occorre somministrarla alle persone immunocompromesse, ai trapiantati e ai malati oncologici. Circa tre milioni di persone. Poi toccherà agli over 80, agli ospiti delle residenze per anziani e ai sanitari dei reparti Covid. Per tutti gli altri, si dovrà attendere il pronunciamento dell’Ema. Anche se le indagini che arrivano da Israele, dove gran parte della popolazione più a rischio sopra i 60 anni ha già ricevuto la terza dose, dicono che il booster è fondamentale e aumenta di molte volte il titolo anticorpale: il tasso di infezione, sostiene uno studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine, almeno 12 giorni dopo la somministrazione è inferiore di 11,3 volte rispetto alle due dosi mentre il tasso di malattia grave è inferiore di 19,5 volte.
Da poche ore l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha pubblicato una lista di farmaci a maggiore attività immunosoppressiva o immunomodulante: chi li assume, salvo altre controindicazioni e dopo consulto con i medici che lo seguono, dovrebbe ricevere la dose addizionale di vaccino. Insomma, l’Aifa tenta di agevolare la selezione dei soggetti per i quali può essere indicata un’altra somministrazione (come previsto dalla relativa circolare del ministero della Salute del 14 settembre). «Tale lista è stata redatta sulla base del meccanismo di azione dei diversi farmaci, della letteratura disponibile in merito agli effetti di questi farmaci sulla risposta anticorpale nei pazienti vaccinati, delle raccomandazioni formulate da società scientifiche o organismi internazionali e sulla base di un confronto con esperti clinici» si legge nel documento dell’Aifa. Attenzione, però: la lista non è esaustiva ma «solo indicativa dei principali farmaci la cui assunzione, contemporaneamente o nei sei mesi antecedenti (ove non specificatamente dettagliato) la somministrazione delle dosi precedenti del vaccino, possa averne ridotto la risposta anticorpale».
Insomma, la lista deve essere utilizzata «nell’ambito di una valutazione clinica che tenga conto non solo dei farmaci utilizzati, ma anche della specifica diagnosi, della storia clinica e dello stato attuale del singolo paziente». A quel punto potrà essere raccomandata una dose addizionale di vaccino anche a pazienti trattati con farmaci non presenti nell’elenco (e ovviamente anche ad altri che non assumano alcuno di quei farmaci ma che appartengano a una di queste dieci categorie prioritarie di fragilità). Il documento indica ulteriori elementi sui tempi: la tempistica della somministrazione della dose addizionale per i pazienti in trattamento dovrà tenere conto della tipologia di medicinale impiegato per il trattamento delle specifiche patologie di base, al fine di garantire la migliore possibilità di risposta al vaccino. In ogni caso si ricorda che la somministrazione della dose addizionale non può avvenire prima di 28 giorni dalla seconda dose di vaccino. Si ribadisce, infine, che la decisione di somministrare una dose addizionale di vaccino deve essere presa in rapporto alle caratteristiche cliniche del paziente, non in base al dosaggio degli anticorpi anti spike in quanto non è attualmente disponibile uno standard di riferimento e non è stata definita una concentrazione considerata ottimale/adeguata”. Il test sierologico, insomma, serve a poco in questo senso.
La lista dei farmaci può essere consultata a questo link. Si va dai farmaci alchilanti (Melfalan, Treosulfan fra gli altri) agli antimetaboliti passando per gli alcaloidi, i citotossici, gli inibitori delle protein chinasi e altri agenti antineoplastici fino agli immunosoppressori selettivi, quelli del TNF-alpha, delle interleuchine, della calcineurina e ad altri immunosoppressori. Aifa elenca anche farmaci corticosteroidei (unica classe di farmaci per la quale si suggerisce di considerare il dosaggio utilizzato come criterio per decidere sulla dose addizionale di vaccino), si secondo indicazioni non vincolanti.