Nobile da cinque anni è a digiuno di trofei: «Old Wild West è ora di alzarne uno»
UDINE. È una Supercoppa che fa venire l’acquolina in bocca.
Soprattutto perché l’Apu è a digiuno di trofei da oltre cinque anni, cioè da quando a Montecatini vinse lo spareggio per salire in A2.
L’unico reduce dall’ultimo trionfo bianconero è Vittorio Nobile, pronto a battersi sul parquet di Lignano Sabbiadoro per dare una nuova gioia ai supporter bianconeri.
Nobile, l’Apu aspetta di vincere qualcosa dal giugno 2016. I tempi sono maturi?
«Io penso che la squadra, per la maturità che ha già, visto come sta giocando in attacco e in difesa, possa riuscire a vincere questo trofeo. È chiaro, però, che se si va fino in fondo si giocano tre partite in tre giorni, con tutto ciò che ne consegue: stanchezza mentale e fisica, rischio infortuni. Ricordiamoci che siamo ancora in pre-season e il nostro lavoro settimanale non è finalizzato alla Final Eight, ma a lungo termine. La cosa fondamentale sarà riuscire a tenere di testa».
All’epoca eravate la squadra da battere, oggi siete nelle stesse condizioni. Concorda?
«La similitudine ci sta. Quell’anno eravamo forti e lunghi come roster. L’obiettivo attuale è vincere, ricordo che l’anno di Cromer e Beverly andammo alla Final Eight di Milano molto carichi. È una bella prova messa subito sul piatto».
Quanto è cresciuta l’Apu dal 2016, come squadra e come ambiente?
«Moltissimo, anche come interazione con il pubblico, come social, come staff. A mio avviso l’Apu rispecchia la filosofia del presidente Pedone, che nella sua azienda cerca sempre di alzare l’asticella, di crescere».
Farete tesoro del precedente di aprile in Coppa Italia?
«Certo, anche coach Boniciolli ci ricorda il fatto che siamo arrivati a 5’ dalla vittoria, poi siamo crollati davanti alla fisicità di Napoli».
Nello spogliatoio, fra giocatori, parlate di questa Coppa?
«Non ne parliamo esplicitamente, ma qualche battuta la facciamo. In fin dei conti, a chi non piacerebbe alzare un trofeo? Qui si gioca sempre per vincere».
Le chiediamo un pronostico. Quali saranno le due finaliste?
«Se dovessi puntare 50 centesimi, lo farei per Udine e Scafati. Ci ricordiamo bene delle recenti battaglie con loro, in Coppa Italia, nel girone bianco e poi nei play-off».