Vaccini, Draghi: «L’Italia donerà 45 milioni di dosi entro l’anno ai Paesi più poveri»
«Entro fine anno doneremo 45 milioni di dosi». È l’annuncio del premier Mario Draghi al Global Covid-19 Summit, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. «Siamo pronti a triplicare i nostri sforzi» ha detto il premier parlando della donazione di dosi di vaccini. Andranno ai paesi più poveri.
Al Global Health Summit di Roma Draghi aveva annunciato che l’Italia avrebbe donato 15 milioni di dosi. Ora il numero è tre volte più alto. Il presidente del Consiglio ha detto che bisogna essere pronti a essere più generosi. «Abbiamo fatto grandi progressi, ma ci sono ancora grandi disuguaglianze», ha spiegato parlando del programma Covax.
«La cooperazione globale è essenziale per permettere che finisca quest’emergenza pandemica e per prevenire le emergenze sanitarie. Nel mondo 2,5 miliardi di persone sono vaccinate e un miliardo è parzialmente vaccinato» ha aggiunto, «uno dei punti deboli nella risposta globale alla pandemia è stato l’insufficiente coordinamento tra autorità sanitarie e finanziarie. Come presidenza del G20 noi vogliamo istituire il “Global Health e Finance Board” che potenzierà la cooperazione globale nella governance e nel finanziamento per la risposta e la prevenzione alle pandemie».
Con l’aumento della capacità produttiva, la sfida principale sarà come trasportare i vaccini, non come produrli. I vaccini ci sono dunque, ma tutta una parte del mondo è esclusa e invece la salute è un bene pubblico globale e deve essere preservata ovunque.
A Roma i ministri della Salute del G20 avevano sostenuto l’OMS con l’obiettivo di vaccinare almeno il 40% della popolazione globale entro la fine del 2021. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, aveva indicato la via: «Aiutare ogni Paese a vaccinare almeno il 40% della popolazione entro la fine dell’anno». Per la metà dell’anno prossimo l’obiettivo è arrivare al «70% della popolazione mondiale» vaccinata.
Nei paesi più ricchi è già stato vaccinato ben oltre il 50% della popolazione. In Africa ci sono paesi che non hanno vaccinato nemmeno l’1% della loro popolazione. È una diseguaglianza che l’Oms ha denunciato e per cui ha chiesto donazioni ai paesi ricchi.
Secondo Our World in Data appena il 2% della popolazione dei paesi più poveri ha avuto almeno una dose di vaccino. Al 21 settembre la Tanzania è allo 0,57%, il Kenya a 4,6%. L’Italia ha superato il 73% dei vaccinati con una dose e oltre il 66% per la vaccinazione completa. La copertura vaccinale dei paesi ricchi non ha senso e utilità però se il virus continua a circolare nel resto del mondo. Potrebbero nascere nuove varianti che potrebbero essere resistenti ai vaccini ora disponibili.