Vagnini (Policlinico) racconta i pentiti della terapia intensiva «Cambiano idea sul vaccino»
I numeri della pandemia sono in lieve calo, comunque relativamente buoni. I pazienti in Terapia intensiva sono costantemente sotto la doppia cifra e quasi tutti non vaccinati se si escludono alcuni anziani pluripatologici, come spiega Claudio Vagnini direttore dell’Azienda ospedaliero universitaria: «L’andamento dell’epidemia attuale dimostra il grande successo del vaccino – spiega – Ciò non toglie che vi siano ancora persone che non aderiscono e con le quali è difficile intraprendere un dialogo. Ad esempio i medici, gli infermieri e gli operatori socio-sanitari che non intendono vaccinarsi riferiscono considerazioni e convinzioni che prendono dai canali più vari che però hanno basi scientifiche relative. È la stessa cosa che succede anche con i normali cittadini, anche con quelli che finiscono in terapia intensiva o intubati: e vi assicuro che sono esperienze dure. Allora dopo capiscono, la stragrande maggioranza si rende conto che quelle motivazioni non erano scientifiche. Anzi capita che alcuni si scusino addirittura. Detto questo, però, non è che facciano campagna informativa nei confronti di chi ancora non si vaccina. Sicuramente per far funzionare il sistema sanitario nazionale e quello modenese ci vuole la vaccinazione. Senza si sta casa».
E in effetti Vagnini spiega che alcuni degli operatori sanitari sospesi poiché non vaccinati hanno deciso di prenotare la dose e sono potuti rientrare al lavoro.
Il direttore del Policlinico affronta poi il tema della terza dose: «Anche per gli operatori sanitari ci sarà la terza dose – specifica Vagnini – e stiamo attendendo indicazioni dalle autorità. Sarà fatta a inizio dell’anno nuovo e per questo servirà il prolungamento del green pass da 9 a 12 mesi. Il richiamo è necessario per rinforzare la memoria immunitaria dell’organismo».
GIB
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