Il polo scolastico di via Sanzio cresce: ecco venti nuove aule
EMPOLI. Venti nuove aule che saranno a servizio del polo scolastico di via Sanzio. La Città metropolitana di Firenze in questi giorni ha affidato ad un raggruppamento temporaneo di professionisti l’incarico di revisione e aggiornamento di un progetto di ampliamento del polo scolastico, che risale all’inizio degli anni Duemila, partito nel 2008 e completato solo in minima parte. L’obiettivo è quello di ultimare almeno il primo lotto di lavori e di garantire nuovi spazi alle scuole di via Sanzio, con particolare riferimento per il Ferraris.
A gennaio 2004, infatti, venne presentato un importante piano di investimenti che prevedeva la realizzazione di tre lotti, che avrebbero garantito oltre 50 nuove aule, 13 laboratori, una nuova biblioteca, una palestra e un’aula magna. Un progetto all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie e dei materiali utilizzati e che si sarebbe ispirato ai principi della bioarchitettura: spazi di qualità, soluzioni innovative introdotte con l’impiego di materiali ecologici e di tecniche per il risparmio energetico.
In realtà dei tre lotti l’unico ad essere partito è stato il primo. Quattro anni più tardi dalla presentazione del piano fu aperto il cantiere per la costruzione di cinque strutture, che in parte sarebbero state utilizzate dal Ferraris e in parte come spazi comuni da condividere con gli altri istituti che compongono il polo di via Sanzio, cioè il Pontormo e il Fermi. Nel complesso oltre quattro milioni di euro di investimento stanziati dall’allora Provincia di Firenze.
Tuttavia, come riporta lo stesso dirigente del settore edilizia della Città metropolitana in una delibera, «nel 2008 il progetto esecutivo di ampliamento prevedeva l’edificazione di cinque corpi di fabbrica collegati tra loro, da realizzarsi secondo i principi della bioarchitettura, ma durante la costruzione dell’edificio sono insorti svariati contrasti con l’impresa esecutrice che hanno comportato consistenti varianti tecnico-economiche».
Tanto che «è stato possibile realizzare nell’ambito del primo appalto il piano interrato dei cinque corpi di fabbrica, i locali tecnici, mentre per la parte fuori terra solo 3 di 5 corpi previsti originariamente nel progetto». In sostanza appena 16 aule delle cinquanta preventivate. Adesso, la Città metropolitana torna su quel progetto stanziando altri fondi per completare almeno il primo lotto di lavori e garantire almeno altre venti aule, tra cui anche alcuni laboratori. In particolare due saranno gli spazi da realizzare: il primo è una struttura di collegamento tra i diversi istituti del polo denominata “serata solare”, il secondo invece un fabbricato che ospiterà le classi e i laboratori. «La realizzazione dei nuovi edifici – si spiega ancora – permetterà la liberazione di spazi didattici all’interno del polo e, usufruendo i tre istituti di spazi architettonici comuni, verrà ampliata la capacità ricettiva dell’intero polo nell’etica della flessibilità necessaria alla variabilità annuale delle iscrizioni». Gli edifici saranno costruiti secondo i criteri della bioarchitettura e i volumi saranno trasformabili a seconda delle esigenze senza costosi adattamenti.
Gli spazi saranno polivalenti e aperti a diversi utilizzi. I lavori comunque non partiranno prima del prossimo anno, dopo che si sarà conclusa la procedura di revisione del progetto da parte dei professionisti incaricati.
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