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Сентябрь
2021

Parrucchiere molesta cliente, condannato a due anni di reclusione

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MASSA. Lei era andata in quel negozio di parrucchiere perché anche le sue amiche ci andavano. Ne parlavano bene. Dicevano che era il migliore nei tagli alla moda. E non pensava che sarebbe finita così: un’ora dedicata alla cura del sé trasformata in un incubo. Lui, molto più grande di lei (è appena maggiorenne) che prima le fa complimenti e poi la palpeggia, cercando di non farsi notare dalle altri clienti. E lei che non sa cosa fare. Se gridare, se piangere, se scappare via con la testa ancora fradicia.

Per quei fatti l’uomo, un parrucchiere apuano di 40 anni, adesso è stato condannato dal tribunale di Massa a due anni di reclusione per violenza sessuale (con attenuanti) e al risarcimento del danno alla giovane cliente: danni da quantificare in sede civile. «Può essere concessa al pervenuto – si legge nella sentenza – l’attenuante della gravita del fatto, in particolare tenuto conto delle modalità non particolarmente invasive delle condotte, dalla modesta menomazione della libertà della giovane e della brevità del lasso temporale in cui le stesse sono state poste in essere». In casi di minore gravità la pena (per la violenza sessuale va da sei a 12 anni) può essere diminuita infatti fino ai due terzi.

I fatti sono accaduti nell’estate del 2019. Per la giovane non è stato semplice denunciare. Significava rendere quanto accaduto ancora più vero, più doloroso e forse anche mortificante. Significava riconoscere che un uomo ha cercato di approfittarsi di lei, di mancarle di rispetto. E significava affrontare il lungo iter delle aule di tribunale. Ma è riuscita a trovare il coraggio che nemmeno gli adulti hanno e a raccontarlo. Il giudice l’ha ascoltata, ha ascoltato anche l’uomo e i testimoni, clienti e dipendenti dell’attività. E alla fine ha ritenuto che il parrucchiere fosse responsabile del reato di molestie nei confronti della giovane cliente.

Riconosciute le attenuanti, il tribunale di Massa lo ha condannato a due anni pena sospesa, applicandogli le pene accessorie dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, e la sospensione dall’esercizio della propria professione per un anno, oltre all’interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da qualsiasi ufficio o servizio «in istituzioni o altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori», si legge nella sentenza del tribunale di Massa. L’uomo potrà ovviamente fare ricorso alla corte di appello ma nel frattempo dovrà pagare le spese processuali e risarcire il danno alla cliente. Il giudice ha però rimandato al tribunale civile la quantificazione del danno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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