Ancora bloccati a Cuba medici e infermieri reclutati dal gruppo Mantova Salus
MANTOVA. Le Rsa mantovane associate ad Apromea e Uneba ne aspettano 23 dal Perù, ma il fabbisogno nelle strutture per anziani è di almeno una cinquantina.
Il Gruppo Mantova Salus della famiglia Nicchio si batte da luglio per farne arrivare una ventina da Cuba e ormai ha gettato la spugna sui reclutamenti dall’Albania in ballo addirittura da febbraio.
La burocrazia continua a mettersi di traverso e gli operatori sanitari indispensabili per far funzionare al meglio Rsa e ospedali privati convenzionati pur avendo le valigie pronte restano al palo nel loro Paese d’origine.
Alcuni con il biglietto aereo già prenato, altri con la lettera di dimissioni consegnata al vecchio datore di lavoro. Un limbo lavorativo che non si sblocca a causa dei tanti documenti necessari per l’espatrio.
E dopo lo sfogo dei due presidenti di Apromea e Uneba, che hanno chiesto un incontro urgente con la prefettura di Mantova, arriva anche la rabbia del presidente di Mantova Salus, Guerrino Nicchio.
«Da mesi ci battiamo per avere medici e infermieri da Cuba ma al momento è tutto fermo – racconta – A febbraio avevo provato anche a reclutare un nutrito gruppo di albanesi, ma viste le difficoltà alla fine ho lasciato perdere. Allora puntiamo tutto su questi professionisti cubani, ma non so ancora quanto potranno arrivare a Mantova. Quanti me ne servono per le nostre strutture? Potrei dire anche una trentina, tra medici e infermieri, ma se li lasciassero partire allora potrei chiederne anche qualcuno in più rispetto ai venti per i quali stiamo trattando».
Nicchio da mesi cerca operatori sanitari da inserire nei suoi ospedali (Castiglione delle Stiviere e Volta Mantovana), a Green Park, in tre Rsa e nel servizio di trasporto emergenza urgenza Soccorso Azzurro.
«Il problema è sempre lo stesso – continua il presidente di Mantova Salus – permessi, traduzioni, contratti e tanti altri documenti. Così rischiamo di non uscirne. E nel frattempo anche da noi alcuni nostri operatori hanno fatto il concorso nelle strutture pubbliche che ha aperto le porte e hanno assunto per fronteggiare la pandemia e se ne sono andati».
Il gruppo guidato da Guerrino Nicchio non nasconde che nei mesi della pandemia ha dovuto impiegare personale nella lotta al coronavirus, compreso quello dedicato alla vaccinazione della popolazione.
A fine mese intanto chiuderà l’hub vaccinale di Castiglione delle Stiviere allestito alla palestra Caglio e che ha superato le centomila somministrazioni. La riduzione del numero dei poli vaccinali era già stata ipotizzata alcuni giorni da dall’assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti, che aveva annunciato lo smantellamento di alcuni hub in prossimità della fine della campagna vaccinale massiva.
Nicchio, con l’avvio della terza fase che prevede la vaccinazione degli ospiti delle Rsa, prevista a metà ottobre, formerà i propri operatori sanitari per utilizzare il sistema informatico collegato con Regione Lombardia.