Lungo l’Isonzo si produrrà energia In arrivo una centrale idroelettrica
GORIZIA «Autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio dell’impianto idroelettrico denominato "VIII Agosto” e delle relative opere e infrastrutture connesse, di potenza nominale 1.200,10 kilowatt, da realizzarsi sul fiume Isonzo in comune di Gorizia».
Questo il tema di una riunione dei capigruppo che si è svolta nei giorni scorsi ed è stata convocata con estrema urgenza. A spiegare i contorni dell’operazione è l’assessore comunale all’Ambiente Francesco Del Sordi.
Ricorda come tale iniziativa rientri in un vecchio progetto, risalente al 2018, che prevedeva la realizzazione di cinque centraline idroelettriche lungo il corso dell’Isonzo, nel territorio del Comune di Gorizia. «Uno di quegli studi di fattibilità è andato avanti e al nostro ente è arrivato come “pratica edilizia”. La Conferenza dei servizi - scandisce Del Sordi - ha approvato il progetto con tutti i pareri, favorevoli, tranne quello del Comune perché, secondo il nostro punto di vista, c’erano delle lacune di natura urbanistica. La centralina sarà realizzata sulla traversa del Consorzio di bonifica. Verrà realizzata lateralmente e sfrutterà quel piccolo salto, utilizzando eliche particolari per produrre energia elettrica».
Il Comune non ha armi per opporsi. «Queste opere relative alle fonti rinnovabili sono considerate di interesse nazionale e hanno priorità su tutto - prosegue l’assessore all’Ambiente -. I progetti vengono tutti approvati, se non ci sono problematiche ostative particolari». E qui sta il punto. «Mi piacerebbe che ai Comuni fosse data la possibilità di incidere sulla decisione finale. Invece, oggi, i pareri che possiamo fornire sono limitati e non determinanti. Peraltro, noi sul fiume Isonzo abbiamo diversi progetti, come Isonzo beach. D’accordo, la centralina sorgerà a valle ma, ripeto, vorremmo poter dire la nostra».
I progettisti della Laut Engeneering di Padova hanno fornito tutta la documentazione al Comune. «Il progetto - si legge testualmente - ha come fine la costruzione di una centrale per la produzione di energia idroelettrica, sfruttando il salto creato dallo sbarramento agro cormonese e le portate elevate non utilizzate dalle derivazioni esistenti. L’impianto idroelettrico in progetto presenta le caratteristiche degli impianti a basso salto ad acqua fluente posti su briglie esistenti, descrivibile nelle sue due parti principali: un’unità che contiene canale di carico, turbina, canale di scarico e le opere elettromeccaniche ad essa connesse che saranno inserite nel contesto dei manufatti esistenti di regolazione a valle degli stessi (in alveo); un locale di controllo per i quadri e le varie centraline oleodinamiche dei manufatti automatizzati posizionati in sponda sinistra a lato dello spiazzo esistente, comprensivi di cabina e allaccio alla rete elettrica nazionale».
Lo schema di funzionamento della centrale è molto semplice. «È posta in alveo in corrispondenza del salto creato dallo sbarramento esistente e viene utilizzata come un canale in linea che mantiene i livelli fissi mediante l’uso di paratoie. La centrale scarica in modo puntuale, direttamente in alveo, senza emunzione di portata verso altri luoghi».
Sulla questione interviene anche il capogruppo di Forza Italia Fabio Gentile: avrebbe preferito venisse adottato un iter diverso rispetto a quello messo in pratica dall’amministrazione comunale. «Io mi sono permesso di dire che una delibera del Consiglio comunale, per quanto esistesse già un parere negativo, avrebbe dato una forza diversa alla nostra opposizione. Ma si è preferito limitarsi a un’assemblea dei capigruppo, convocata con urgenza visti i tempi stretti».