Rifiuti dalla Campania a Belluno, tre ore di interrogatorio per i Dalla Santa
BELLUNO. Tre ore di interrogatorio. Alessio e Remo Dalla Santa, arrestati nell’ambito dell’inchiesta Plastic connection, ieri sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari Zancan. Tre ore di confronto, nel corso del quale gli indagati hanno risposto a tutte le domande poste dal Gip. I legali Antonio Prade e Massimo Montino non si sbilanciano sui contenuti, ma auspicano che le risposte fornite permettano almeno ai Dalla Santa di uscire dal carcere. Gli avvocati hanno chiesto al giudice di sostituire la misura cautelare dell’arresto e Zancan si è riservata. La decisione arriverà nei prossimi giorni.
Alessio e Remo Dalla Santa sono finiti in carcere a seguito dell’inchiesta sullo smaltimento illecito di plastica e rifiuti, che partivano dalla Campania e arrivavano nel nord Italia. Complessivamente sono quattordici le persone arrestate. L’inchiesta, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia, ha visto all’opera i carabinieri del nucleo investigativo di Belluno con i colleghi del Nipaaf (carabinieri forestali) e ha fatto emergere il traffico di rifiuti speciali lungo l’asse sud-nord del Paese.
Figura cardine, definito “dominus dell’attività” criminosa dal gip veneziano, era Salvatore Corcione, campano e referente dei Dalla Santa. I loro rapporti emergono dalle intercettazioni fatte durante le indagini, che hanno permesso di ricostruire il traffico di rifiuti che dalla Campania venivano smaltiti in modi non tracciabili grazie ad alcuni imprenditori veneti che facevano parte del giro e che avevano messo a disposizione le loro ditte per questo scopo.
Il 18 novembre 2019 Salvatore Corcione chiama Alessio Dalla Santa su un’utenza telefonica intestata a un’altra persona. «Senti una cosa… ma quando arrivo io ci vediamo io e te?», gli chiede. «Sì, sì, certo è normale», risponde Dalla Santa. «Ci vediamo un attimo e vediamo come mettere in piedi qualcosa, dai», dice ancora Corcione. «Di lavoro ce n’è finché si vuole, non è che manca il lavoro… lavorare ce n’è da fare fin che si vuole», aggiunge più tardi Alessio Dalla Santa. «L’unica cosa che ti dico era vederci un attimo perché si poteva ben potenziare tutto il lavoro». E parla poi di «trovare la quadra».
Continuano intanto le indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Belluno sui documenti che sono stati raccolti durante le indagini.