BusItalia, a Padova mancano cinquanta autisti: ridotte le frequenze e tagliate le corse
PADOVA. Di fronte alla carenza di una cinquantina di autisti BusItalia ha deciso di ridurre il numero delle corse giornaliere. Per la prima volta vengono infatti modificati gli orari che attualmente si possono leggere sul sito aziendale.
Non era mai successo nella lunga storia del trasporto pubblico locale che l’orario autunno-inverno, entrato in vigore il 13 settembre in coincidenza con la riapertura delle scuole ed anche con la fase esecutiva del nuovo contratto di servizio affidato a Busitalia, venisse cambiato su alcune linee.
Almeno per un mese le partenze dai capolinea e le frequenze dei bus saranno inferiori rispetto a quelle attuali. «Non sarà una modifica radicale degli orari, ma solo un leggero aggiustamento rispetto a quelli oggi in vigore», spiega l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona, già ex presidente di BusItalia.
Le frequenze
Un esempio per capire il cambiamento che sarà fatto nei prossimi giorni: un bus che oggi transita ogni 14 minuti passerà invece ogni 17. Il ridimensionamento avverrà solo su alcune linee e dovrebbe durare al massimo due mesi. Il tempo necessario per reperire i nuovi autisti che mancano, formarli e metterli subito al volante. D’altronde dal 13 settembre sono state introdotte più corse rispetto all’orario dell’inverno 2020. «Quindi il taglio si noterà appena», aggiunge Ragona, «e dobbiamo parlare solo di una rimodulazione temporanea delle frequenze in attesa dell’assunzione degli autisti che mancano».
Sul ridimensionamento degli orari interviene anche il sindacato. «Meglio garantire meno corse con una frequenza più diradata degli autobus che non riuscire ad assicurare il passaggio dei bus alle singole fermate», sottolinea Sandro Lollo, autista e sindacalista della Fit-Cisl, «in questi giorni sono stati numerosi i passeggeri a segnalare all’azienda i disservizi quotidiani con corse saltate perché non ci sono autisti a sufficienza. Speriamo solo che a BusItalia sia sufficiente un mese di tempo per assumere i conducenti che mancano e si possa tornare alla normalità prima possibile».
Intanto, ieri mattina, Cgil, Cisl, Uil e Faisa, rappresentati, rispettivamente, da Andrea Rizzo, Sandro Lollo, Ottavio Marangoni e Matteo Garotti, hanno diffuso il comunicato relativo all’incontro che hanno avuto martedì pomeriggio con l’ad Antonio Barbarino e le direttrici del personale Marta Alfonsi e Noemi Pantile.
Caccia agli autisti
I sindacati sottolineano la carenza attuale degli autisti che, tra l’altro, potrebbe aggravarsi dal 15 ottobre. Ossia dal giorno in cui potrebbero scattare le defezioni di alcuni lavoratori legate all’obbligatorietà del Green pass.
La Cgil, infine, batte il tasto anche e specialmente sulla necessità di rendere più pesante la busta paga dei neo assunti. «La ricerca di nuovi autisti per BusItalia non sarà per niente facile» osserva Andrea Rizzo «sono sempre di meno quelli che scelgono di fare gli autisti dei bus con un salario di 1.100 euro al mese. Specialmente quelli che vivono al sud non sono stimolati.
Tra l’altro ci sono alcuni cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza e che preferiscono restare a casa invece di rischiare un’avventura lavorativa con vitto ed alloggio a carico in una città lontana dai propri affetti familiari. Quindi la strada da seguire è una sola. BusItalia deve aumentare gli stipendi ai neo assunti almeno di 200-300 euro in modo da poter trovare il personale».