Covid, quanto costa curare un paziente ricoverato: tutti i numeri e i costi sostenuti dall’azienda ospedaliera di Padova
PADOVA. I costi umani pagati per il Covid sono tristemente noti: le persone che non ci sono più, quelle che ci sono ancora ma profondamente segnate, le abitudini di vita sconvolte per sempre, il mondo diventato improvvisamente piccolo, limitato in alcuni momenti al balcone di casa.
Poi ci sono altri costi, quelli economici.
Perché la battaglia al virus sta costando alle casse pubbliche, quindi a tutti i cittadini, milioni di euro. Abbiamo provato ad approfondire la “spesa” padovana, facendo capo all’Azienda ospedaliera, punto di riferimento per le sue cure d’avanguardia, per tutto il territorio. Ebbene, l’Ospedale Università di Padova durante questa pandemia ha speso, ma il calcolo è per difetto, frutto di simulazioni e parametri ancora da validare, almeno 50 milioni di euro per assistere le persone che hanno contratto il virus e che hanno necessitato di un ricovero.
È quanto emerge dai dati della Direzione dell’ospedale con la quale abbiamo provato a calcolare l’incidenza economica della pandemia. Che siano stati spesi tanti soldi è evidente dai bilanci di tutte le aziende sanitarie. La sfida - oggi che ci sono i vaccini salvavita - è evitare che se ne spendano altrettanti.
LA SPESA PER IL PAZIENTE
Curare un paziente Covid costa, e molto. Nonostante sia molto complesso arrivare ad una cifra precisa, secondo gli indicatori dell’ospedale di Padova frutto della media dei principali oggetti di spesa, un giorno di degenza in Terapia intensiva costa 2.150 euro. Tra personale, farmaci non rimborsabili, attrezzature, macchinari, servizi di pulizia e asporto rifiuti, manutenzioni, servizi accessori vari e presidi di sicurezza, è indubbiamente il reparto più costoso.
Un giorno in Fisiopatologia costa 980 euro, uno in Area medica 630 euro e uno a Malattie infettive 705 euro (di più rispetto all’Area medica perché si utilizzano più antibiotici di ultima generazione da prezzi importanti). Per ogni singolo paziente il calcolo della lotta al Covid è presto fatto. Ipotizziamo un “caso tipo”, con l’esempio del signor Mario, persona che contrae il virus e che non essendo vaccinato si ammala nella forma più grave. Dopo essere passato per il Pronto soccorso i medici valutano che le sue condizioni richiedono un ricovero.
Mario sta tre giorni nel reparto di Malattie infettive (2.115 euro), poi purtroppo le sue condizioni peggiorano. Viene trasferito in Terapia intensiva dove rimane ben 15 giorni (32. 250 euro). Fortunatamente riesce a superare la fase critica della malattia e viene spostato in Fisiopatologia dove resta per 7 giorni (6. 860 euro).
Le sue condizioni continuano a migliorare. Mario approda in Area medica, dove rimane ricoverato per altri 7 giorni (4.410 euro) prima di essere dimesso e tornarsene finalmente a casa dopo 32 giorni di ospedalizzazione.
La media di un ricovero che passa per la Terapia intensiva secondo i dati della Direzione sanitaria è infatti di 32 giorni.
Questo vuol dire che l’Azienda ospedaliera per curare il signor Mario ha speso 45. 635 euro. E questa è una stima al ribasso. Perché se si calcolano le spese dei farmaci rimborsabili e quelle sostenute da Azienda Zero le cifre sono ancora più alte. In ogni caso la riflessione è: se è vero che la vaccinazione evita ospedalizzazione e morte, se il signor Mario si fosse vaccinato questi soldi sarebbero stati risparmiati e magari utilizzati per curare altri pazienti con altri problemi sanitari? Probabilmente sì.
LA SPESA PER I REPARTI
Fermo restando che il percorso di un paziente Covid muta per complessità e esigenze assistenziali, sono state quantificate le giornate di degenza.
Nel 2020 sono state 25.590 di cui 7.900 a Malattie infettive, 4.750 in Terapia intensiva, 2.140 in Fisiopatologia e 10.800 in Area medica.
Nel 2021 sono state 26.890 di cui 6. 690 a Malattie infettive, 5. 500 in Terapia intensiva, 2. 900 in Fisiopatologia e 11.800 in Area medica. I pazienti dimessi, numero che comprende tutti i pazienti che sono stati ricoverati in Azienda ospedaliera, anche quelli che sono deceduti, nel 2020 sono stati 1.500, nel primo semestre del 2021 sono stati 1.700.
Il fatto che nei primi sei mesi di quest’anno il numero sia maggiore rispetto a tutto l’anno scorso è semplicemente perché i pazienti ricoverati a dicembre, momento di picco della pandemia, sono rientrati nel conteggio dei mesi successivi, ossia dei mesi in cui sono stati dimessi. Se si vuole fare un conto di quanto hanno speso i vari reparti dal punto di vista assistenziale è presto detto: la Terapia intensiva è costata 10.100.000 euro nel 2020 e 8.600.000 euro nel 2021 per un totale di 18.700.000, Malattie infettive 5.600.000 euro nel 2020 e 3.700. 000 euro nel 2021 per un totale di 9.300.000, Fisiopatologia 2.000.000 euro nel 2020 e 2.100.000 nel 2021 per un totale di 4.100.000, Area medica 6.800.000 euro nel 2020 e 7.700.000 euro nel 2021 per un totale di 14.500.000 euro.
I VACCINI
«Il Covid ha un costo complessivo sulla società che si riflette anche e soprattutto sull’ospedale», ha detto il direttore sanitario dell’Azienda Ospedale Università di Padova Michele Tessarin, «Oltre ovviamente ad avere un costo per vite umane, per cambiamenti di vita, con esiti anche pesanti, per l’organizzazione ospedaliera che nelle fasi iniziali della pandemia si era trovata costretta a ritardare prestazioni per assistere pazienti complessi. Oggi stiamo correndo il doppio per recuperarle, senza che nessuno resti indietro. Questo è un circolo vizioso che si può interrompere solo in un modo: con la vaccinazione. Ormai lo dicono tutti i dati, chi nega questo nega l’evidenza».