Padova, agli Eremitani arriva la storia egizia: «Rilanciamo il museo Archeologico»
PADOVA. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio – 25 e 26 settembre – il museo Eremitani presenta il nuovo allestimento delle sale egizie. Nate dagli allestimenti della mostra su Belzoni al Centro culturale San Gaetano, bruscamente interrotta dalla pandemia nel 2020, proprio nel momento di maggiore successo, vogliono essere un ponte gettato alle scuole e ai bambini perché entrino agli Eremitani con il gusto della scoperta e dell’avventura.
«Il tema scelto quest’anno per le Giornate Europee del Patrimonio», afferma l’assessore alla Cultura Andrea Colasio, «è particolarmente importante e ci induce a riflettere su come il patrimonio culturale sia di tutti e la sua fruizione debba coinvolgere l’intera società. Il Museo, che racchiude la storia della città e conserva il patrimonio, è un organismo vivo. Come tutti gli organismi, anche il Museo invecchia e necessita di periodici restyling per proporsi sempre nuovo, interessante, inclusivo. Quest’anno vogliamo raccontare proprio questo, presentando ufficialmente al pubblico quanto realizzato in alcune sale del Museo Archeologico nell’ultimo periodo di chiusura forzata».
Lo stesso progetto coinvolgerà anche le altre sale di passaggio del museo, ad oggi grigie e poco colorate, domani investite di colori e approfondimenti. Le Giornate Europee si apriranno sabato 25 settembre alle 17 nel in chiostro Albini degli Eremitani, dove Colasio e la direttrice dei Musei Civici Francesca Veronese presenteranno al pubblico il nuovo allestimento delle due sale egizie del Museo Archeologico. Alla presentazione seguirà la visita libera alle sale per gruppi di 6 persone. Fondamentale dunque la prenotazione all’indirizzo mail museo.archeologico@comune.padova.it. Inoltre ieri è stato presentato l’accordo tra palazzo Moroni, la direzione regionale dei musei del Veneto e il Comune di Arquà che assicura (dal prossimo 28 settembre) il biglietto ridotto a chi sceglierà di visitare tre siti: la Casa di Petrarca e l’Oratorio della Santissima Trinità ad Arquà e il Museo Nazionale Atestino a Este.
L’accordo è stato presentato da Colasio insieme al sindaco di Arquà Luca Callegaro e alla direttrice del Museo Atestino Federica Gonzato. «Con questo accordo» sottolinea Gonzato «diciamo ai cittadini che le cose belle del territorio sanno dialogare fra loro e che il pubblico sa prendersene cura mettendole a disposizione del cittadino. Ci sono eccellenze a volte meno conosciute eppure molto vicine che fanno parte del patrimonio di tutti: venite a prendere quello che è vostro». Il primo cittadino di Arquà assicura che l’iniziativa è una grande opportunità per il Borgo padovano, richiamo irresistibile tanto per i visitatori italiani che stranieri: «È la prima volta che ci inseriamo in una rete – riferisce – continua nella guida di Padova ma siamo perfettamente consapevoli del potenziale che abbiamo». elvira scigliano