Chioggia, inciampa per strada e si frattura tre dita: fa causa al Comune
CHIOGGIA. Cade sulla strada dissestata e fa causa al Comune. L’incidente è successo lunedì 13 settembre nel tratto di via Pascolon che precede il marciapiede davanti la scuola primaria Ballarin. Una residente sessantenne stava camminando poco prima delle 9 quando a un tratto si è ritrovata a terra.
«Stavo passeggiando tranquilla», racconta la signora, «All’improvviso sono caduta. Quando sono riuscita a rialzarmi, mi sono accorta che sulla strada c’è un importante avvallamento. Di certo il piede mi è finito nella parte più bassa del dislivello e ho perso l’equilibrio. Oltre allo spavento, ho preso diverse botte e sentivo male al piede. Mi sono fatta portare al pronto soccorso, sono stata sottoposta alla radiografia che ha confermato la frattura di tre dita del piede destro. Sono stata anche medicata per le botte». La signora è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni e l’appuntamento per una seconda radiografia per vedere come procedono le fratture.
I familiari hanno contattato l’ufficio Lavori pubblici del Comune per capire come potevano muoversi per un’eventuale richiesta danni, trattandosi di una strada comunale, e subito dopo si sono rivolti a un legale per avviare la procedura per rivalersi sull’ente. Da mesi i residenti sostengono che le strade della frazione, tranne pochissime eccezioni rientrate nel piano delle asfaltature, abbiano necessità di interventi di manutenzione, così come i marciapiedi. Ci sono tratti sconnessi, crepe e in alcuni punti crateri che mettono in difficoltà anche il transito delle auto. Chi conosce i punti critici, con l’auto spesso invade la corsia opposta per evitare di finire rovinosamente dentro le buche, con tutti i rischi del caso.
L’incidente a piedi è capitato proprio a pochi metri dalle scuole, in un tratto che ogni giorno è percorso da centinaia di persone, anche da molti nonni che accompagnano o ritirano i nipoti o da mamme con carrozzine e passeggini. Un punto su cui probabilmente farà leva l’avvocato della sessantenne per sostenere la negligenza dell’amministrazione comunale nel garantire la piena sicurezza.