Picchi di Ambrosia in Veneto favoriti dai venti: un problema per gli allergici
VENEZIA. L’ufficio Pollini di Arpav nella settimana dal 6 al 12 settembre ha rilevato picchi di Ambrosia anomali in pianura e di montagna. Desta particolare attenzione la presenza di Ambrosia nelle zone montane dove non sono mai state rilevate concentrazioni così elevate: la stazione di Belluno il 7 settembre ha rilevato un picco di concentrazione con 25 granuli/mc, quella
di Feltre un picco di 29 granuli/mc il 9 settembre. Ma sono importanti i picchi anche nelle città, rilevati fino a metà settimana nelle città di pianura, in particolare nelle città di Venezia, Vicenza e Verona che hanno registrato rispettivamente sei, cinque e quattro picchi.
Il polline di questa pianta della famiglia delle Compositae, altamente allergenico, provoca nelle persone sensibilizzate rinite e rinorrea, congiuntivite con prurito e lacrimazione, dermatite atopica e, nelle forme più gravi, crisi asmatiche. Quindi l’ufficio Pollini dell’Agenzia per l’ambiente ha comunicato in questi giorni l’esito dei controlli confermando i picchi evidenziando l’anomalia della situazione.
L’Ambrosia comune è una pianta erbacea originaria dell’America settentrionale diffusa oggi in molti paesi europei. Le fioriture più intense si concentrano tra gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre, con emissione di enormi quantità di polline, fino a concentrazioni di due milioni di granuli/mc aria, e produzione di numerosissimi semi (da 3.000 a 60.000), che possono mantenere la loro capacità germinativa fino a 40 anni.
«L’andamento anomalo di questa settimana ha fatto supporre una
diffusione tramite trasporto di vento da altri territori», spiega la nota dell’Agenzia per l’ambiente. «L’analisi delle correnti aeree, fornita dall’ufficio di Meteorologia Alpina di Arabba, evidenzia che nella serata del 5 settembre venti da nord, poi da est a 20/25 nodi (35/45 km/h) hanno interessato l'Ungheria, la Croazia e la Slovenia, prima di arrivare sul Triveneto, scemando e flettendo verso la fascia prealpina».
Di conseguenza nel periodo di piena fioritura di questa pianta la abbinata con i venti ha prodotto le elevate concentrazioni di polline nel rilevamento aerobiologico veneto e di conseguenza problemi per le persone che sono allergiche o sensibili.