Pesci morti nel Versa: “Veleni concentrati a causa della siccità”
STRADELLA
Pesci morti nell’acqua torbida del torrente Versa. A denunciare il fatto sono alcuni appassionati di pesca, che nei giorni scorsi, durante un sopralluogo, si sono imbattuti in carcasse di pesci che galleggiavano sulle acque del torrente. La zona dell’avvistamento è quella nei pressi di via Levata, nel tratto del corso d’acqua che passa sotto al ponte della ferrovia. In quel punto la quantità di acqua è molto bassa e praticamente ristagna nel letto del torrente, non riuscendo a defluire a valle; inoltre è di un colore grigiastro, segno di un fenomeno di inquinamento in corso. L’ipotesi più probabile è quella di alcuni impianti fognari e di depurazione che, nonostante i lavori di collettamento effettuati in questi anni, scaricano ancora nel torrente. Lasciando i pesci senza alcuna possibilità di respirare.
I veleni fermi sul fondo
«Quando piove e il torrente porta una grande quantità di acqua, le sostanze pericolose tendono a depositarsi sul fondo dell’alveo e quindi i pesci riescono ancora a sopravvivere – spiegano alcuni esperti -. In questi casi, invece, quando, a causa della siccità e delle scarse precipitazioni, c’è poca acqua e praticamente la corrente è ferma, le sostanze inquinanti sono più concentrate e per i pesci è difficile non venirne a contatto. In pratica è come se morissero asfissiati».
Una situazione che purtroppo si ripete ancora troppo spesso e che mette a rischio la presenza della tipica fauna ittica che popola il corso del torrente. «In questi anni sono stati spesi molti soldi per i lavori di collettamento e depurazione degli impianti. Non è possibile che ci siano ancora scarichi nel torrente che creano problemi come questo» concludono i pescatori della zona. Sempre sul fronte della qualità dell’acqua, invece, quest’anno non sono ancora stati segnalati problemi con gli sversamenti delle cantine durante il periodo della vendemmia: in passato, infatti, era frequente che in alcuni punti l’acqua del Versa diventasse violacea (e puzzolente), perché alcune attività scaricavano nel torrente gli scarti di lavorazione delle uve. Oliviero Maggi