Fornelli, sapori ed entusiasmo. A Gorizia Gusti off è iniziata e vuole battere il Covid
GORIZIA Tornare alla normalità. Per quanto possibile. E ripartire nonostante quel convitato di pietra che si chiama Covid-19.
Questo l’intento di Gusti off, edizione ristretta dell’evento-madre Gusti di frontiera, che è stata inaugurata nel tardo pomeriggio di giovedì 23 settembre nella cornice di piazza Vittoria. Ed è stata una sorta di ritorno alle origini con le specialità della Mitteleuropa protagoniste indiscusse. «Queste giornate di festa siano il simbolo della nostra ripartenza - le parole del sindaco Ziberna e dell’assessore ai Grandi eventi Bellan -. Vogliamo guardare avanti, recuperando quelle tradizioni che mettono d’accordo tutta la città».
Voglia di festa, di divertimento, di spensieratezza. «Ma con giudizio - ha fatto eco il vicepresidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Gianluca Madriz -. L’amministrazione comunale ha avuto coraggio nel proporre questa manifestazione in tempi difficili come questi. Ci vuole cuore, sì, ma anche intelligenza e rispetto delle regole».
All’inaugurazione ha voluto partecipare anche Pietro Fontanini, sindaco di Udine («Gorizia si conferma luogo di incontro dei cittadini europei», le sue parole) mentre l’assessore regionale Sebastiano Callari ha voluto congratularsi con l’amministrazione comunale la quale, nonostante le comprensibili difficoltà legate al momento storico, ha voluto organizzare ugualmente l’evento, seppur in formato ridotto. «Io l’avrei chiamata Covid off perché questa manifestazione vuol essere un primo superamento di un momento angosciante», le sue parole). L’altro assessore Sergio Emidio Bini ha parlato di «segnale chiaro: siamo ripartiti. Siamo reduci da un’estate meravigliosa a livello turistico con spiagge sold-out e numeri da anni Ottanta. E anche Gorizia è fra le città con una maggior capacità e velocità di ripresa. Ora la sfida da portare a compimento è mettere a sistema il territorio».
Tante le autorità presenti, impossibile citarle tutte. Il centro città si è rapidamente trasformato in una maxi-isola pedonale che ospita sessanta stand, senza contare le proposte degli esercenti locali. In era Covid, sono stringenti le regole anti-contagio. È consentito bere e mangiare solamente se si è seduti a un tavolo. È previsto un numero massimo di persone che possono e potranno trovarsi contemporaneamente all’interno delle due aree più estese: piazza Cesare Battisti e i Giardini pubblici. Superati tali limiti, prima di accedere alle aree della festa è necessario attendere che qualcuno vi esca. L’accesso avviene attraverso gli undici varchi che sono posizionati lungo il perimetro delle zone e viene consentito esclusivamente ai possessori di Green pass. Le certificazioni verdi possono essere richieste all’ingresso della festa dagli addetti alla sicurezza che presidiano i varchi, ma anche a chi si trova già all’interno degli stand. I locali cittadini non sono né saranno soggetti alle restrizioni previste per l’evento e hanno e avranno, invece, la possibilità di offrire menù e specialità tipiche locali.
Per favorire le attività di bar e ristoranti è stata realizzata una pedonalizzazione estesa che interessa via Oberdan, corso Italia e corso Verdi fino alla Posta centrale e via Boccaccio.