Energia prodotta dall’Isonzo Il Comune di Gorizia: «Subiamo questa centrale»
GORIZIA Una centrale idroelettrica che il Comune di Gorizia «subisce». Già, perché è contrario a questa realizzazione sul fiume Isonzo, non lontano dal ponte VIII Agosto, ma nulla può fare.
A scandirlo con chiarezza l’assessore comunale all’Ambiente Francesco Del Sordi che risponde anche alla dura nota delle civiche d’opposizione, le quali avrebbero voluto sviscerare l’argomento in Consiglio e non durante un’assemblea dei capigruppo convocata all’ultimo e con estrema urgenza. «Partiamo sottolineando che non c’è restituzione sul territorio, ovvero non c’è alcun vantaggio - esordisce Del Sordi -. Ovvero: i privati realizzeranno la centrale ma benefici diretti per Gorizia non ci saranno. Certo, potremo chiedere di inserire, nel progetto, l’installazione di panchine nell’area interessata ma gli imprenditori non sono minimamente obbligati a esaudirci e fare qualcosa per il territorio. Trattandosi di fonti rinnovabili hanno davanti a loro un’autostrada e le nostre armi sono spuntate. Si tratta di opere di interesse nazionale e i Comuni possono solo formulare pareri non vincolanti».
Quanto all’opposizione, Del Sordi risponde pan per focaccia. «C’erano cinque ipotesi di progetto, come ben riassunto dal vostro giornale. Ad un certo punto, hanno iniziato a mandare la documentazione a noi e agli uffici regionali relativamente a questa piccola centrale. Il Comune ha solo competenza edilizia e urbanistica, null’altro. L’iter è andato avanti velocemente e, solo a fine agosto, il Comune ha avuto la possibilità di esprimere un parere. Solo che non c’erano i tempi tecnici per convocare un Consiglio, gli uffici lavoravano a scartamento ridotto visto il periodo di ferie e saremmo andati in aula senza avere a disposizione un’istruttoria completa. Abbiamo provato anche a chiedere una proroga, ma il 28 agosto ci è arrivata una risposta negativa. Siamo rimasti schiacciati e strozzati da una bizzarra situazione per cui la Regione ci chiedeva un parere e noi non avevamo la possibilità “fisica” di darlo. A quel punto, assieme al dirigente, si è concordato di convocare almeno una conferenza dei capigruppo. Il resto sono favole e attacchi strumentali. Stanno facendo soltanto demagogia».
Di una simile realizzazione (anzi di più progetti similari) si parla, ormai, da tre anni. Era il 2018 e il nostro giornale diede conto che si stava lavorando a cinque nuove (possibili) centraline idroelettriche lungo il corso dell’Isonzo, tutte nell’ambito del territorio comunale. Al momento non sono sull’acqua ma solo sulla carta, a livello progettuale, ma la prospettiva c’era e c’è. Sui tavoli della Regione, infatti, approdarono tre anni fa ben cinque bozze di progetto per la realizzazione di altrettanti impianti dedicati alla produzione di energia elettrica, di cui uno portava in calce la firma del Consorzio di bonifica della pianura isontina, e gli altri quattro quella della Domus Brenta srl, società veneta specializzata, tra le altre cose, nella realizzazione di studi di fattibilità e di progetti per impianti e la valorizzazione e il recupero di siti industriali. Quindi, l’ultimo sviluppo con polemiche.