Terze dosi di vaccino ai pazienti più fragili, venerdì il via alle iniezioni nei centri di Trieste
TRIESTE Dopo le prenotazioni scattate lunedì scorso per la terza dose del vaccino anti Covid, giovedì a Udine è iniziata anche la fase della somministrazione. Le persone coinvolte erano un centinaio tra trapiantati e in attesa di trapianto. Si tratta di categorie fragili, con il sistema immunitario indebolito, cui serve quanto prima incrementare la reazione anticorpale per ridurre il rischio di sviluppare forme gravi della malattia.
Nei padiglioni della Fiera si è organizzato il primo dei tre giorni di richiami. Il 29 settembre e il 5 ottobre, informa il vicepresidente della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi, si aggiungeranno altri 500 cittadini che pure hanno subito un trapianto o sono in lista di attesa per ricevere il nuovo organo o cellule staminali.
Da venerdì, fa sapere il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana, anche nei centri vaccinali triestini si effettueranno le inoculazioni delle terze dosi per i fragili contattati dall’Azienda sanitaria. Lo stesso accadrà a Gorizia e provincia da lunedì prossimo. Ma, aggiunge Poggiana, già da lunedì scorso sono stati somministrati alcuni richiami a immunodepressi, malati di Aids o di patologie oncologiche, «persone che per motivi di privacy non potevamo contattare direttamente, ma che hanno potuto avvalersi dei servizi sanitari di riferimento».
A Pordenone ci si sta ugualmente muovendo per garantire la terza dose ai fragili. Non sono previsti hub specifici, ma ci si organizza dove serve, per esempio al Cro di Aviano e, come del resto in tutta la regione, nei centri dialisi.
Alla Fiera di Udine, ha pure fatto sapere Riccardi, continua intanto uno studio coordinato a livello nazionale dall'istituto Spallanzani di Roma; la ricerca punta a raccogliere i dati delle regioni con l'obiettivo di valutare, attraverso un prelievo di sangue, la risposta anticorpale (a un anno dalla prima dose e a sei mesi dalla seconda) di un campione di 460 persone. E sempre lo Spallanzani ha poi assegnato all'Azienda udinese il monitoraggio della risposta a distanza di sei mesi dalla terza dose, con un prelievo ematico previsto nel marzo del 2022.
Non è mancato, da parte del vicepresidente, il richiamo ad alcune decine di migliaia di persone che ancora mancano all’appello in una campagna vaccinale che vede sin qui coperti a ciclo completo 813.346 residenti. Numeri da far crescere, ma che già consentono comunque di contenere le conseguenze della variante Delta.
I 68 nuovi positivi emersi ieri (56 da tamponi molecolari, 12 da test rapidi, lo 0,72% su un totale di 9.349 controlli) confermano il trend all’ingiù della curva. Negli ultimi sette giorni rispetto ai sette precedenti siamo al -21,5%, mentre l’incidenza settimanale, già a 49 casi ogni 100.000 abitanti martedì 21 settembre, è ora a 47, il valore più basso dal 21 agosto. A livello territoriale, l’incidenza è di 82/100.000 in provincia di Trieste, 31 a Gorizia, 43 a Udine, 34 a Pordenone. Dall'inizio della pandemia in regione hanno contratto il virus 113.286 persone: 22.961 a Trieste (+18), 13.616 a Gorizia (+7), 52.372 a Udine (+20), 22.754 a Pordenone (+20) e 1.583 da fuori regione. In calo i ricoveri nei reparti a media e bassa intensità (46, -2), stabili a 11 quelli in terapia intensiva. Non si registrano decessi in un giovedì, come di consueto, in cui la cabina di regia nazionale ha trasmesso alla task force regionale l’esito del monitoraggio sulla settimana precedente. In Fvg l’Rt, l’incide di contagio, è di 0,97 (da 0,96), aumentano i focolai attivi (da 385 a 393), diminuiscono i nuovi focolai (da 153 a 138). Nessun dubbio sulla conferma del territorio in zona bianca.