Decreto Green pass: i parlamentari leghisti friulani hanno votato sì alla fiducia, ma Forza Italia chiede più coesione
UDINE. Tutti favorevoli - tranne due assenti giustificati - i parlamentari della Lega sul decreto Green pass. Se a livello nazionale il voto di fiducia ha evidenziato le differenze tra i leghisti governativi, capeggiati dal ministro Giorgetti con i presidenti delle Regioni del Nord, e quelli più filo salviniani, la pattuglia friul-giuliana si è invece dimostrata compatta.
Certo le riserve restano, come ha sottolineato la deputata carnica Aurelia Bubisutti. «Nutro tanti dubbi - spiega -, ma ho votato sì alla fiducia. Rispetto chi ha un’idea diversa, anche dentro il partito. Continuo a ripetere che ci vuole chiarezza, trasparenza e spiegare meglio le cose. Questo non è avvenuto finora».
I due assenti, Vannia Gava e Daniele Moschioni, hanno solide giustificazioni. «Ero impegnata sempre in rappresentanza del governo prima in Senato e poi in Ministero - racconta la sottosegretaria Gava - . Ero in missione come prevede il regolamento, ho il Green pass e avrei votato la fiducia».
«Mercoledì - spiega il deputato Moschioni - ho fatto la seconda dose del vaccino a Palmanova (la prima il primo settembre), quindi non potevo trovarmi a Roma per il voto».
Il deputato pordenonese Panizzut sottolinea come «grazie alle modifiche suggerite dalla Lega il provvedimento è stato migliorato». Meno mal di pancia leghisti, così sembra, in Senato, dove come evidenzia il senatore udinese Mario Pittoni, che con la sua collega di Grado Fiormaria Marin ha detto sì al decreto, «tra noi a palazzo Madama c’è più compattezza rispetto alla Camera».
Fin qui il dibattito interno al Carroccio. Che però non è passato inosservato tra gli alleati di Salvini, in primis Forza Italia, che come la Lega sostiene l’Esecutivo. «Sono assolutamente a favore del Green pass - dice l’onorevole Roberto Novelli - . Io parto da una considerazione che è legata a come vivono questa situazione difficile i governatori del Nord della Lega: la vivono in modo pragmatico e si esprimono, con dei leciti distinguo, a favore dell’estensione del Green pass.
Se vogliamo avere una visione positiva di questo Paese non possiamo non affidarci alla vaccinazione, per la salute e per l’economia. La situazione politica non è tranquilla, ci sono posizioni anomale nel centrodestra.
Molte persone che fanno politica si stanno guardano in giro e fanno delle scelte, non le voglio giudicare, ma il malessere e le tensioni sono presenti in ogni partito e nella Lega adesso sono emerse in tutta evidenza.
Io penso che la politica soprattutto in questo momento debba cercare di guardare a risolvere il problema fondamentale, cioè come uscire da questa pandemia. Ci vorrebbe forse un po’ più di responsabilità da parte di tutti a tutti i livelli, cercando di dimenticare la ricerca del consenso spinto.
Le elezioni amministrative, di per se, hanno una valenza locale. O ci crediamo a quello che diciamo o stiamo raccontando delle favole». Decise le parole della coordinatrice forzista Sandra Savino. «Io ho votato la fiducia senza discussione - ammette - . La posizione della Lega che ha lasciato libertà di voto, non la condivido.
Purtroppo la pandemia è una situazione grave, pesante, nessuno ha fatto i vaccini a cuor leggero, ma contrarre il Covid può essere devastante. La campagna acquisti della Lega nei confronti di Forza Italia?
Diciamo che nella vita c’è sempre uno che compra e uno che si vende, diciamo che uno dovrebbe saper rispondere in maniera coerente e leale con il suo partito. Non penso possa esistere un movimento dove si va e si viene, non è un atteggiamento leale nei confronti di un amico. Il rapporto tra alleati non è idilliaco, ognuno si assuma le proprie responsabilità». —