A Milano sfila la gioia di (tornare a) vivere
Forse ci sbaglieremo (no, pensiamo di vederci giusto), ma il messaggio che ci arriva forte e chiaro anche dalla seconda giornata di sfilate della Milano Fashion Week è inequivocabile. Ed è un messaggio di ottimismo, di positività, di entusiasmo nei confronti del mondo che possiamo ricominciare a vivere appieno e fino in fondo. Un messaggio di ritrovata gioia di vivere, di divertimento, di apertura. Che, tradotto nel linguaggio della moda, significa leggerezza, voglia di seduzione, coraggio nell’osare, rimando a epoche felici, più o meno prossime, del passato. E soprattutto, colore. Vivace, acceso, brillante, squillante. Il colore impera su tutte le passerelle per la prossima Primavera-Estate, quella del 2022.
Da Max Mara tra l’iconico cammello e l’intramontabile nero si alternano al grigio e al bianco, ma anche a sorprendenti sciabolate di arancio e giallo canarino, per look sì puliti e quasi minimal, ma che si lasciano andare a strizzatine d’occhio seducenti grazie a pance scoperte, piume buttate là con ironia, gambe gioiosamente mostrate fin ben sopra il ginocchio. Una collezione dall’indole borghese, sì, ma di quella borghesia pronta alla ribellione e alla sovversione. Fosse anche solo per divertirsi un po’.
Colore – anzi colori, tutti – da Etro, che guarda indietro, all’epoca a cavallo tra 60 e 70, e manda in passerella stampe freschissime e caleidoscopiche dal sapore etno, tra le quali non può mancare l’intramontabile paisley, rese però contemporanee da evidenti accenni sporty e da rimandi alle silhouette 90. Abbondante e divertito l’uso del crochet.
Colore anche da Emporio Armani, che celebra i suoi primi rampantissimi 40 anni di vita con una collezione che vuole essere quasi il manifesto di un’estetica sempre fedele a se stessa, e quindi molto riconoscibile, che in questa occasione alterna le delicate nuances dei sorbetto a quelle che sembrano uscire da pennarelli nuovi di zecca, dal verde prato al rosso acceso, fino al turchese.
Colore, e non solo, per il sensuale revival dei Duemila a opera di Nicola Brognano per Blumarine: un tuffo negli archivi della griffe ed ecco pantaloni a vita bassissima, cardigan micro, spacchi, ruches, rose, foulard legati al capo, farfalle svolazzanti qua e là, stampa denim in abbondanza, abbagli neon, ricami delicati applicati su abiti che delicati non sono, e che anzi urlano al mondo la voglia di conquistare tutto e tutti.
Parola d’ordine, insomma: evasione. Ora possiamo anche concederci qualcosa di più di un sogno. A cominciare da un abito. Dopo l’ultimo anno e mezzo, come biasimarci?