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Сентябрь
2021

Che gran peccato, contro la Roma un regalo costa caro all’Udinese

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ROMA. Basta un errore per macchiare la partita dell’Udinese a Roma e restare per la seconda volta di fila a secco di punti.

Molina è stato po’ il beniamino del girone di ritorno dello scorso campionato, quando Luca Gotti prese il coraggio a due mani per inserirlo sulla fascia destra al posto di un nazionale come Stryger Larsen, dirottato per questo sulla sinistra, là dove spesso e volentieri ha giostrato con la sua Danimarca.

Un’ascesa, quella di Molina, culminata con un’estate da grande protagonista anche con l’Argentina, tanto da vincere la Coppa America da protagonista, seppur non a 360 gradi, visto che il ct Scaloni contro le grandi gli ha sempre preferito compagni decisamente più scafati in fase difensiva.

Il nodo è proprio questo, come dimostrato dalla partita di giovedì 23 settembre all’Olimpico, decisa proprio da un’indecisione di Molina con il dirimpettaio Calafiori, ragazzone del vivaio giallorosso che l’ha letteralmente buggerato in ripartenza, chiudendo l’azione con un corpo a corpo vinto sulla linea di fondo e un traversone per il gol di Abraham.

D’accordo – si dirà – ma a quel punto la Roma aveva già scheggiato due volte il palo, ma senza quella giocata, agevolata dal tappeto rosso steso da Molina, la squadra di Mourinho probabilmente non avrebbe chiuso in vantaggio la frazione, per poi cercare di amministrare le proprie forze nella ripresa, senza scordare che già prima dell’intervallo l’Udinese si è resa pericolosa davanti alla porta di Rui Patricio, in particolare con Pussetto che in tuffo, di testa, ha avuto in canna il pallone dell’1-1.

Un colpo letteralmente disinnescato da Mancini in spaccata, una prodezza che vale un gol.

Nella seconda parte del match, poi, i bianconeri hanno letteralmente fatto impazzire la Roma con tutta una serie di azioni da rete, con delle ammonizioni pesanti, pesantissime, considerando che due sono finite sul groppone di capitan Lorenzo Pellegrini che nel finale infuocato, fatto di assalti continui dell’Udinese, ha rimediato il secondo “giallo” per una gomitata a Samardzic ed, espulso, salterà il derby con la Lazio in programma nella prossima giornata.

Prima di arrivare a questo punto, tuttavia, Gotti aveva operato tutta una serie di aggiustamenti che avevano favorito lo spostamento del baricentro del gioco nella metà campo giallorossa.

La mossa numero uno con il doppio cambio che ha spedito in campo Beto al posto di Pussetto e Soppy per Molina: tutti e due alla fine saranno tra i protagonisti del finale a tinte bianco e nere.

Il francese mettendo sulla fascia destra quella forza fisica che Molina non ha, il portoghese i centimetri che non fanno parte del bagaglio di Pussetto, attaccante di movimento.

Poi ancora Stryger Larsen per un Udogie stanchissimo dopo una gara da sottolineare e Samardzic al posto di Nuytick a poco più di dieci minuti dal 90’ per mettere passare al 4-3-3 e chiudere in attacco.

L’ultimo pericolo è firmato Deulofeu su punizione che cerca la “maledetta” alla Pirlo per sorprendere Rui Patricio.

Pallone in angolo e tre punti dalla Roma. Per colpa di un maledetto errore. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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