Draghi sull’Afghanistan: «Un G20 straordinario con al centro le donne e diritti negati»»
Un G20 straordinario, dedicato all’Afghanistan, sotto la presidenza italiana. Mario Draghi lo ha annunciato in videoconferenza, davanti a un centinaio di leader mondiali riuniti a New York per l’Assemblea generale dell’Onu. «La situazione umanitaria in Afghanistan è la più immediata e condivisa preoccupazione, anche per l’avvicinarsi dell’inverno», ha spiegato il presidente del Consiglio, che ha esortato ad affrontare la «catastrofe sociale e civile» per evitare che il Paese «torni ad essere una minaccia per la sicurezza internazionale (riferendosi alla presenza di gruppi affiliati ad Al-Qaeda e Daesh)».
Draghi, inoltre, ha condannato il governo istituito dai talebani: «La composizione del nuovo esecutivo non risponde alle aspettative della comunità internazionale di un governo inclusivo e rappresentativo». Sono i talebani a dover «dimostrare con le loro scelte, e non solo a parole, di credere nel rispetto delle libertà individuali».
Riguardo a quello che sta accadendo a Kabul, ha affermato: «Stiamo assistendo allo smantellamento dei progressi degli ultimi 20 anni relativamente alla difesa delle libertà fondamentali, soprattutto per le donne». Il premier ha chiesto, quindi, un intervento sinergico, invitando la comunità internazionale «a collaborare con efficacia, a partire dallo scambio di informazioni». «Da qualche tempo assistiamo a un progressivo indebolimento del multilateralismo», ha spiegato, «che ha garantito pace, sicurezza e prosperità a partire dal dopoguerra. Gli ultimi mesi ci hanno però posto davanti a problemi che non possiamo risolvere da soli».
Draghi ha fissato le priorità per l’intervento in Afghanistan: «Aiuti umanitari, sicurezza e diritti umani». « Il vertice straordinario del G20», spiega, «dovrà dare massimo sostegno a questi obiettivi».