Carles Puigdemont torna libero, il leader catalano dovrà però rimanere in Sardegna fino alla decisione sulla sua estradizione in Spagna
Carles Puigdemont è di nuovo libero, ma dovrà rimanere in Sardegna. Lo ha deciso la giudice della Corte d’Appello di Sassari, Plinia Azzena, secondo cui l’arresto dell’ex presidente catalano, sul quale dove è in corso un procedimento giudiziario per la dichiarazione di indipendenza della Catalogna nel 2017, non è illegale. Accogliendo la richiesta della procuratrice generale Gabriella Pintus, la giudice ha però stabilito che non c’è motivo di applicare a carico del leader indipendentista alcuna misura cautelare, se non l’obbligo di rimanere in Sardegna in attesa della decisione sull’estradizione. Il Tribunale Supremo spagnolo ha infatti già inviato al tribunale sardo la richiesta relativa all’estradizione dell’ex presidente catalano, arrestato nella serata di giovedì all’aeroporto di Alghero, dove il leader indipendentista si era recato per partecipare ad una serie di incontri. Dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale dell’arresto, il giudice istruttore Pedro Llarena ha chiesto al rappresentante in Spagna di Eurojust (unità di cooperazione giudiziaria dell’Ue) di rimettere al tribunale italiano sia il mandato di cattura emesso il 14 ottobre 2019 che le questioni pregiudiziali poste al tribunale generale dell’Ue, specificando che il mandato di cattura “è attualmente in vigore”. Tutto mentre oggi era attesa la presenza con relative dichiarazioni del leader catalano di fronte ai giudici del tribunale di Sassari, ma il suo legale ha chiesto che la seduta sia rimandata a domani.
Ma Madrid non molla la presa e in una nota del governo afferma che “deve sottoporsi all’azione della giustizia” come un normale cittadino. Intanto, centinaia di persone si sono riunite sotto la sede del consolato italiano a Barcellona per protestare contro l’azione delle forze dell’ordine, mentre il Consiglio della Repubblica catalana ha convocato una manifestazione per domenica alle 12, come annunciato dall’indipendentista catalano ed eurodeputato Toni Comin.
Dal suo entourage trapela comunque fiducia, visto che il suo avvocato, Gonzalo Boye, parlando a Cadena Ser ha assicurato che “Puigdemont è molto tranquillo. Crediamo che le autorità giudiziarie lo rimetteranno in libertà, è la quarta volta che succede”. Il legale ha aggiunto che l’ordine di arresto della Corte Suprema spagnola “non è eseguibile”. Boye, che si trova a Sassari, ha poi riferito che “c’erano poliziotti spagnoli tra quelli che lo hanno arrestato e che non c’è stato un controllo alle frontiere, sono andati direttamente ad arrestarlo”. Versione però smentita dall’esecutivo di Madrid. Tenendo conto di tutti questi fattori, già oggi presenterà il ricorso al tribunale generale dell’Ue per chiedere di revocare la sospensione dell’immunità parlamentare.
L’avvocato su Twitter aveva già spiegato che il leader indipendentista si stava recando in Sardegna “come eurodeputato”. Il suo arresto, sostiene, è avvenuto “in base ad un ordine di arresto internazionale del 14 ottobre 2019 che, per imperativo legale – secondo lo statuto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – è stato sospeso”.
Il legale aggiunge che “nella risoluzione del 30 luglio del Tribunale dell’Ue che avallava la revoca dell’immunità parlamentare per Puigdemont, la Spagna aveva garantito che nessun Paese avrebbe eseguito un mandato d’arresto di questo tipo”. Nella stessa delibera, aggiunge ancora Boye, “il Vicepresidente del Tribunale aveva indicato che, ove necessario, si sarebbe chiesta una nuova misura cautelare”. Secondo fonti giuridiche consultate da El País, l’ordine di arresto è invece ancora in vigore.
Anche il capo del governo, Pedro Sanchez, ha dichiarato che Puigdemont “deve comparire davanti alla giustizia. Ricordo che quando Puigdemont sfuggì alla giustizia c’era un altro governo. Il governo attuale ha sempre rispettato i procedimenti giudiziari, che si aprano in Spagna, Europa o Italia. È importante rivendicare il dialogo, unica via per rincontrarsi fra i catalani e l’insieme dei compatrioti di altre parti della Spagna”.
Dal canto suo, la Commissione europea si tira fuori dalla questione sottolineando di aver “appreso dai media la notizia dell’arresto di Carles Puigdemont. È una questione che riguarda le autorità giudiziarie e noi rispettiamo la loro indipendenza”, come spiegato da uno dei portavoce nel corso del consueto midday briefing.
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