Omicidio Tulissi, l’imprenditore Paolo Calligaris assolto per non aver commesso il fatto
TRIESTE «Assolto per non aver commesso il fatto». Così la Corte d’assise d’appello di Trieste, chiamata a giudicare Paolo Calligaris, l’imprenditore di 51 anni di Cividale che in primo grado era stato condannato per l’omicidio volontario dell’allora compagna Tatiana Tulissi. La sentenza è stata emessa dopo quasi 8 ore di camera di Consiglio.
L’udienza, cui era presente l’imputato - che l’11 novembre dell’anno scorso si era gravemente ferito mentre lavorava in un’area boschiva di Premariacco e che per questo era rimasto ricoverato per tre mesi in ospedale -, era cominciata alle 9.30 con le repliche del sostituto procuratore Marco Panzeri e, a seguire del legale di parte civile, avvocato Laura Luzzatto Guerrini, e dei difensori, avvocati Rino Battocletti, Alessandro Gamberini e Cristina Salon. Il 19 settembre 2019, il gup del tribunale di Udine, Andrea Odoardo Comez, aveva inflitto a Calligaris 16 anni di reclusione.
Tanti quanti chiesti dalla pubblica accusa. Il delitto era avvenuto la sera dell’11 novembre 2008, sull’uscio della villa di Manzano, dove la coppia abitava. La vittima, che aveva 37 anni, era stata uccisa con tre colpi di pistola. Arma che non è mai stata trovata. Calligaris, il primo ad arrivare in villa, trovare il corpo senza vita della donna e chiamare i soccorsi, ha sempre respinto le accuse, proclamandosi estraneo ai fatti.