Stuprata a casa sua: è stata violenza di gruppo, inflitti 6 anni e 8 mesi a testa a due cugini
PORDENONE. Sei anni e otto mesi di reclusione ciascuno per violenza sessuale di gruppo: è la condanna inflitta ieri dal tribunale collegiale di Pordenone a due operai di nazionalità albanese di 35 e 32 anni, fra loro cugini.
La persona offesa non si è costituita parte civile. Il pm Andrea Del Missier aveva chiesto la condanna a dieci anni di reclusione. Omettiamo le generalità degli imputati per non rendere riconoscibile la vittima, una donna di 44 anni della provincia di Pordenone.
Dal processo è emerso che in passato e in periodi diversi, gli imputati hanno avuto una storia con la donna: entrambe le relazioni, però, erano state chiuse. I fatti risalgono all’autunno del 2017.
Ecco la ricostruzione emersa al processo. La donna è stata accompagnata a casa sua dal 35enne. Mentre si trovavano nell’appartamento, ha suonato il campanello il cugino di lui. Una visita inaspettata, secondo la donna, mentre secondo gli imputati avrebbero dovuto uscire tutti insieme quella sera. In auto, fuori dall’edificio, una ragazza è rimasta ad attendere il cugino. Sul prosieguo della serata sono state fornite versioni differenti.
Alla polizia la donna ha riferito di essere stata violentata da entrambi, dopo essere stata spinta, presa per il collo e a sputi in faccia, inseguita in soggiorno, insultata. «Tu osi sfidare me?», le avrebbe detto uno degli imputati, strappandole via il cellulare. Quando i due cugini se ne sono andati la donna ha chiamato un amico per farsi accompagnare all’ospedale. Questi ricorda di averla vista agitata, ma lei non gli ha spiegato il perché. La polizia ha proceduto d’ufficio. La donna non ha sporto denuncia.
La tesi difensiva è che i rapporti fra gli imputati e la vittima siano stati consenzienti e che al di là del racconto della donna non vi siano prove degli abusi subiti, visto che dai referti dell’ospedale non risulta alcun livido o segno. Il 35enne era assistito dagli avvocati Stefano Arrigo e Claudia De Pellegrini, il 32enne dall’avvocato Isabella Cipolat Gotet. Il tribunale collegiale, presieduto da Eugenio Pergola, a latere i giudici Milena Granata e Iuri De Biasi, ha ritenuto invece attendibile la testimonianza della donna e ha condannato entrambi gli imputati. —