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Сентябрь
2021

Operai “salvi” all’Automotive, il piano di Marelli riguarda solo i colletti bianchi: i sindacati chiedono un piano industriale

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TOLMEZZO. Possono tirare un sospiro di sollievo i dipendenti dello stabilimento Automotive Lighting di Tolmezzo.

In particolare gli operai. Il piano di esuberi annunciato dal gruppo, che coinvolgerà 1.500 persone a livello globale, non interesserà infatti i diretti alla produzione. E nemmeno i colletti bianchi “semplici”.

Nell’incontro chiesto urgentemente dai segretari nazionali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, la direzione aziendale ieri ha chiarito che il piano impatterà solo su 3.500 dipendenti apicali, quadri insomma in forze agli headquarters, 500 dei quali al lavoro in Italia dove il gruppo Marelli occupa complessivamente 8.000 persone, 950 delle quali a Tolmezzo di cui poco meno di un terzo sono impiegati.

Stando a quanto riferito dalle parti sociali, la direzione aziendale ha fatto discendere il piano dalla necessità di completare l’integrazione fra le ex Magneti Marelli e Kalsonic Kansei da un lato e dall’altro di semplificare la struttura degli enti centrali, anche in considerazione della situazione contingente, vedasi la carenza di microchip e il conseguente crollo della produzione di auto.

Sebbene il perimetro degli esuberi resti da chiarire, la notizia del non interessamento degli operai a livello globale è rimbalzata ieri in Friuli come una buona notizia. Buona ma insufficiente a sentire il referente di Fim Cisl per l’Alto Friuli, Fabiano Venuti.

«Abbiamo capito che il piano fortunatamente non interesserà gli operai e nemmeno gli impiegati, ma solo qualche figura apicale degli headquarters, che vedremo dove sarà individuata. La precisazione ci rassicura – dichiara Venuti – ma non basta. Bene hanno fatto i segretari nazionali a sottolineare con forza il mancato coinvolgimento delle parti sociali. Chiediamo di avere al più presto un quadro completo. Un piano industriale. Vogliamo capire qual è il futuro di quest’azienda, che non può certo passare solo da un taglio dei costi».

Le organizzazioni sindacali territoriali hanno già chiesto un incontro alla direzione del sito produttivo di Tolmezzo per fare il punto della situazione. Anche se in Carnia, al netto della nuova richiesta di attivazione della Cig per il mese di ottobre, i segnali sembrano essere positivi.

Ancora Venuti: «L’ammortizzatore non riguarda la divisione “tool shop”, quella cioè dove vengono predisposti gli stampi per le future produzioni di fanali. E’ un segnale ci fa ben sperare. A maggior ragione – conclude il sindacalista di Fim – considerato che a questo reparto sono stati chiesti gli straordinari, su base volontaria. Si aggiunga poi che nelle divisioni manutenzione e attrezzeria in queste ultime settimane sono stati fatti alcuni nuovi inserimenti».




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