Bullismo tra ragazzi dopo che gli insegnanti fanno la lista dei no vax: a Sacile scoppia il caso
PORDENONE. È finito nel bullismo online l’invito di alcuni insegnanti a contare in classe gli studenti con il Green pass. Il caso degli alunni non vaccinati e “bullizzati” nei gruppi WhatsApp è capitato in alcune superiori pordenonesi. «Un monitoraggio illegittimo a scuola», dice Simonetta Polmonari dirigente all’Isis Sacile-Brugnera e attiva nel sindacato Anp, che ha richiamato la norma per tutti. «Gli studenti entrano a scuola – indica Polmonari – senza alcun obbligo di passaporto verde vaccinale e nemmeno del test tampone».
Immediate le proteste dei genitori che hanno minacciato querele e chiesto provvedimenti contro gli insegnanti.
IL CASO
Il monitoraggio è partito in alcune classi nelle superiori durante i primi giorni di lezione: “Contiamo le percentuali di vaccinati in aula”. La proposta di alcuni insegnanti ha avuto effetti preoccupanti. «Secondo questi insegnanti si può parlare liberamente e consigliare le vaccinazioni a scuola – ha reagito un dirigente scolastico –. È una violazione del diritto alla privacy sanitaria che viene impugnata dalle famiglie».
Le proteste dei genitori sono arrivate con la minaccia di querele e la richiesta successiva di risarcimenti per il danno subìto. «Mio figlio – ha protestato un genitore – è stato messo alla berlina online dai compagni perché non è vaccinato».
Un docente ha dichiarato a una classe di studenti che la vaccinazione di massa sostituisce l’uso della mascherina. «Le scuole non chiedono nessuna certificazione vaccinale anti-Covid agli studenti e la mascherina è obbligatoria per tutti a scuola – conferma la dirigente Polmonari –. Bene fanno i colleghi capi di istituto a richiamare immediatamente i docenti che in modo “ingenuo” attivino conteggi numerici sugli studenti con e senza green pass. Gli insegnanti non devono violare la privacy degli studenti e non possono chiedere dati sulle vaccinazioni».
STUDENTI VACCINATI
Il bullismo sui banchi e online scatenato dal Green pass è un rischio: lo aveva previsto anche la senatrice Bianca Laura Granato del gruppo “L’alternativa c’è”, all’avvio delle lezioni. «I bambini o i ragazzi non vaccinati saranno così ignobilmente bullizzati da pregare i genitori perché li facciano vaccinare – ha affermato la senatrice Granato –. Si tratta di minori, soggetti privi di capacità giuridica, fragili».
Alle porte le denunce e alcune famiglie stanno valutando, anche nel Pordenonese, l’istruzione parentale cioè a domicilio con insegnanti scelti. «Al liceo Grigoletti abbiamo attivato un monitoraggio online anonimo e volontario degli studenti vaccinati – ha spiegato Walter Manzon vicario della dirigente Ornella Varin –. La privacy è garantita e la partecipazione è alta: tre liceali su dieci sono vaccinati e nessuno è riconoscibile».
Non è consentito a scuola di accedere ai dati personali degli studenti sulla vaccinazione.
LE PROPOSTE
«Vaccinato o non vaccinato siamo comunque amici». Giuseppe Mancaniello insegnante e sindacalista propone la campagna contro discriminazioni e bullismo tra i banchi, lanciata da “Family Coach Nan Coosemans”.
Studenti sempre più vulnerabili e arriva l’obbligo del Green pass per accedere al “Punto di incontro 2021” in Fiera a Pordenone: è un meeting sul lavoro, la formazione e l’orientamento post diploma e offre una bussola sul futuro. «Il 27-28 ottobre porte aperte al “Punto di incontro” con mascherina, distanziamento e obbligo del Green pass»: è questo l’invito alle scuole superiori in Friuli Occidentale e non ci sono alternative per gli studenti, vaccino o tampone. «Apriremo il dialogo con le famiglie – anticipa la dirigente Polmonari – per informare sull’obbligo della vaccinazione o tampone in varie iniziative della scuola. Per esempio le visite guidate nei musei e rassegne teatrali».