Il Natale come ogni festa «comandata» significa quasi per tutti cene, pranzi, veglioni, infinite sedute familiari, ansie da prestazione (culinaria), finta indifferenza, digestioni complesse, obblighi, accumuli ma (si augura) anche un piacere – che pure c’è o ci dovrebbe essere – di ritrovarsi malgrado tutto. Abbiamo provato a cercare sulle tavole natalizie quei cibi che non esistono più, o che forse non possono più esistere, che sono «luoghi del cuore», che si portano dietro un immaginario, di film... Читать дальше...