AstraZeneca, un prof trevigiano su tre rifiuta il vaccino
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In tremila disertano la chiamata dell’Ulss 2. Trecento dosi del lotto sequestrato somministrate a Riese. Nessuna reazione avversa. L’appello di Benazzi: «Salva vite»
TREVISO. Crolla rovinosamente l’adesione alla vaccinazione anti-Covid. Un trevigiano su tre convocato per questo fine settimana ha rifiutato l’appuntamento. «Per sabato 13 e domenica 14 avevamo previsto 9.000 sedute vaccinali con AstraZeneca, abbiamo avuto 3.000 disdette. Soprattutto da parte degli insegnanti» annuncia il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi. A scatenare la reazione è stato il ritiro in via precauzionale del lotto di siero AstraZeneca codice ABV 2856, disposto giovedì dall’Agenzia italiana del farmaco dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi in fase di accertamento.
già rimpiazzati
La notizia ha generando il fuggi fuggi dai Vax Point della Marca. Una situazione preoccupante, un effetto domino che rischia di vanificare gli sforzi fatti finora. Per questo l’azienda sanitaria trevigiana è corsa subito ai ripari per fare in modo che le 3.000 sedute vaccinali disdette non andassero in fumo.
«Abbiamo già riempito tutti i posti rimasti liberi chiamando altri soggetti aventi diritto che erano in lista» prosegue il dg Benazzi. Si tratta sempre di lavoratori dei servizi essenziali: Protezione civile, vigili, assistenti sociali dei Comuni per i quali è prevista la profilassi con AstraZeneca.
Telefoni roventi
Ma il clima di tensione resta: un misto di sfiducia e paura verso la profilassi che la popolazione trevigiana sta facendo sentire. Decine ieri le chiamate ai medici di famiglia, linee telefoniche roventi anche nei distretti sanitari. Centinaia di trevigiani hanno chiesto informazioni sul vaccino anti-Covid.
«Molti cittadini sono davvero spaventati, ci chiamano dicendo che non vogliono più fare l’immunizzazione, sopraffatti dai dubbi e dai timori» conferma il dottor Salvatore Cauchi, segretario regionale dello Snami, che insieme a un gruppo di colleghi gestisce la medicina di gruppo a Pieve di Soligo. Il suo telefono non smette un secondo di squillare, restituendo il polso della situazione. «Stiamo facendo un lavoro di spiegazione, informazione e persuasione. Spieghiamo ai nostri assistiti che non è stato ancora dimostrato un nesso tra la vaccinazione e alcuni casi di trombosi. Continuiamo a sensibilizzare sull’importanza del siero» prosegue il dottor Cauchi.
L’azienda sanitaria rassicura
Della partita con codice ABV 2856 bloccata in Italia, a livello Veneto sono già state somministrate 17.276 dosi su 20.500 consegnate. In provincia di Treviso 300 delle dosi in questione sono già state inoculate agli insegnanti. «Abbiamo utilizzato tale lotto esclusivamente nella vaccinazione di operatori scolastici nella giornata di sabato 20 febbraio 2021, nel centro vaccinale di Riese Pio X, per un totale di 300 dosi: non sono stati riscontrati eventi avversi, al di fuori di quelli comunemente previsti per l’utilizzo di tale vaccino» rassicura l’azienda sanitaria trevigiana.
Nessun ricovero post siero
Finora nella nostra provincia sono state effettuate in tutto 9.814 inoculazioni con AstraZeneca. L’autorità sanitaria conferma che non figurano ricoveri correlati alla profilassi e che gli unici effetti indesiderati sono stati febbre, cefalea e dolore muscolare, come può capitare per l’antinfluenzale.
Di fronte al rischio di una débacle della campagna vaccinale il direttore Benazzi rivolge un sentito appello ai trevigiani: «Si sta facendo un grande allarmismo per un lotto sospeso, cosa che accade sovente anche per altri farmaci. A tutti voglio ricordare che il vaccino anti-Covid salva vite e protegge da una terribile malattia. Invito i trevigiani ad aderire all’immunizzazione». —