Bar chiuso, presentato ricorso al prefetto
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Filippo Giambastiani, il titolare, chiede la revoca del provvedimento e di poter rialzare subito le serrande del locale
LUCCA. Ha presentato ricorso al prefetto di Lucca Filippo Giambastiani, titolare del caffè Tessieri, che nel pomeriggio di venerdì, su segnalazione di alcuni cittadini, ha ricevuto un provvedimento di chiusura immediata del proprio locale, per aver violato le misure anti Covid, permettendo ad alcuni avventori di sedersi e consumare al tavolo.
Nel ricorso Giambastiani chiede il ritiro tempestivo dell’ordinanza e la possibilità di poter rialzare le serrande dell’esercizio commerciale, senza attendere i cinque giorni disposti dal nucleo annonaria della polizia municipale di Lucca che ha stilato il verbale di accertamento. Per i quattro avventori e per il gestore del bar è scattata anche una sanzione di 400 euro ciascuno. Tanto stabiliscono le norme in questi casi per i trasgressori.
«Non contesto l’operato delle forze dell’ordine che hanno agito nel rispetto dalla legge – commenta Giambastiani – e sono pronto a pagarne le conseguenze. Mi dispiace soltanto per quegli anziani clienti che, oltre ad aver subito un trauma in seguito all’irruzione degli agenti, dovranno pagare una multa salata e privarsi di una somma di denaro che, per un pensionato che deve contribuire al bilancio familiare in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, non è cosa da poco».
I fatti risalgono alle 17.30 circa di venerdì. Davanti al bar Tessieri si ferma una volante della polizia, da cui scendono degli agenti. Un attimo dopo arrivano i vigili urbani e insieme entrano all’interno del locale, dove sorprendono quattro persone sedute e due in piedi. Nessuno, in quel momento, sta consumando, ma su un tavolo gli agenti notano una tazzina di caffè e un bicchiere vuoti. Non si può fare. Lo stabiliscono le norme per il contenimento del contagio da Covid 19.
«Avevo servito soltanto un cliente – prosegue Giambastiani – ma gli altri si erano fermati solo per scambiare un saluto e se ne sarebbero andati subito. Ho sbagliato, lo so, ma non me la sono sentita di cacciare quegli anziani che talvolta mi chiedono un bicchiere d’acqua per prendere le medicine. Si sono mossi a compassione anche gli agenti della questura che li hanno aiutati a compilare l’autocertificazione». Tra i presenti anche un avvocato. Anche lui è stato sanzionato per 400 euro, perché seduto a un tavolo, pur non avendo consumato. Senza esitazioni, si è offerto di assistere legalmente gli avventori, presentando subito ricorso alla prefettura. Giambastiani non nasconde l’amarezza per la vicenda: «Ripartiremo mercoledì, sperando nella solidarietà dei lucchesi, ma cinque giorni di chiusura in un momento di magra e con tante spese da affrontare, sono davvero pesanti». —