CECINA. L’area Covid dell’ospedale di Cecina è piena: 24 letti occupati sui 24 disponibili. E anche la Terapia Intensiva è a un passo dal tetto massimo: tre posti occupati su quattro. Da venerdì i primi pazienti contagiati che necessitavano di un ricovero sono stati trasportati all’ospedale di Livorno. Ma anche qui la situazione inizia a essere al limite: ieri sera restavano meno di dieci posti liberi, anche se la struttura di viale Alfieri – a differenza di Cecina – può aumentare i posti Covid dagli attuali 80 fino a 130, come avvenne durante la seconda ondata lo scorso autunno (quando il massimo dei pazienti ricoverati fu di 116 a metà novembre).
BOOM DI RICOVERI
Il quadro è molto preoccupante, nonostante il ritorno alla zona arancione avvenuto grazie all’indice di contagiosità che è sceso a 239. D’altra parte, come ha sempre spiegato il primario di Malattie Infettive dell’ospedale di Livorno Spartaco Sani, i ricoveri arrivano con alcuni giorni di ritardo rispetto ai contagi e così era prevedibile, quasi scontato per gli addetti ai lavori, che al boom di nuovi positivi registrato tra fine febbraio e inizio marzo (che poi ha portato alla zona rossa) seguisse una crescita dei ricoveri.
Il rischio è che possano riempirsi a breve anche le Terapie Intensive. Anche qui il monito di Sani insegna: se riaumentano i casi avremo proporzionalmente anche il riempimento delle terapie intensive. I numeri parlano chiaro: un mese fa esatto, domenica 14 febbraio, l’ospedale di Cecina aveva soltanto 10 pazienti ricoverati (sette dei quali nel reparto Covid e tre in Terapia Intensiva). Da San Valentino a oggi quel numero è lievitato fino ai 27 di ieri (di cui tre in Intensiva). Di fatto la corsia Covid ha visto una crescita in soli 28 giorni del 250%. Mentre è rimasta stabile la situazione dei pazienti in Rianimazione.
In questo senso l’abbassamento dell’età che si sta registrando negli ultimi ricoveri (anche per la vaccinazione di molti anziani) lascia sperare che ci siano meno situazioni gravi. «I pazienti giovani hanno una prognosi migliore, l’impegno multidisciplinare fa sì che generalmente ne escano, ma è chiaro che quando il numero dei pazienti è elevato le difficoltà aumentano anche nella gestione», dice Sani.
COSA SUCCEDE ORA
La durata media dei ricoveri, anche dei pazienti che non finiscono in Rianimazione, si aggira tra le tre e le quattro settimane, le dimissioni avvengono col contagocce e il ricambio dei posti non è così semplice. Va ricordato inoltre che a Cecina finora sono stati ricoverati anche i pazienti provenienti da Piombino, visto che al Villamarina non è stato istituito un reparto Covid. Insomma l’ospedale regge buona parte della pressione di bassa Val di Cecina e della Val di Cornia.
Dove andranno i prossimi pazienti che necessitano di un ricovero? La soluzione più vicina è Livorno, ma potrebbero essere ricoverati anche a Massa, Viareggio o a Lucca, spiega l’Asl. Proprio agli ospedali di Viareggio e Lucca ieri sono stati aperti altri 10 posti Covid. Agli Spedali Riuniti invece sono pieni il 9° padiglione (Malattie Infettive), il primo piano del 2° padiglione (ex Medicina) ed è quasi al limite il secondo piano del 2°. Anche qui si è passati dai 47 ricoverati del primo marzo ai 73 di ieri sera (65 più 8), anche a causa di numerosi pazienti arrivati negli ultimi giorni da Viareggio, Lucca e ora anche da Cecina e Piombino.
