Fabbro quinto alla Tirreno! Lo scricciolo di Zompicchia in mezzo ai big del pedale
Il 25enne scalatore della Bora si difende anche nella crono e nella corsa vinta da Pogacar davanti a Van Aert, Landa e Bernal è il primo degli italiani
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Classifica finale della Tirreno Adriatico, con la Parigi-Nizza la più importante delle medie-brevi corse a tappe al mondo: 1) Tadej Pogacar, Slovenia, Uae, vincitore del Tour 2020; 2) Wout Van Aert, belga Jumbo -Visma a 1’3”, vincitore della Milano-Sanremo 2020; 3° Mikel Landa, spagnolo, Bahrain a 3’57”, terzo al Giro 2015 e quarto al Tour 2017;
4) Egan Bernal, colombiano della Ineos, re del Tour 2019 a 4’13”.
Il quinto? Matteo Fabbro, da Zompicchia di Codroipo, scuola Team Friuli, corre per la Bora Hansgrohe di Peter Sagan, che da martedì, 16 marzo, però è molto anche di Fabbro.
Perché tra questi fenomeni del ciclismo c’è anche lo scricciolo friulano col motore da fuoriserie. Di averlo l’aveva dimostrato anche in maglia azzurra tra gli under 23 al Tour de l’Avenir qualche anno fa, alla Tirreno e al Giro 2020, ma in questa spettacolare edizione della corsa dei Due Mari ha fatto di più. «Dovevo appoggiare il capitano Konrad – dice – invece mi son trovato a fare classifica, nella tappa del Gran Sasso sono andato forte, ho fatto bene anche sui muri domenica e nella crono finale».
La corsa contro il tempo di 10 km a San Benedetto del Tronto è stata vinta da un super Van Aert che in 11’06” volando alla media di 54,6 km/h e tenendosi dietro i campioni europeo e mondiale, lo svizzero Kung (Groupama) e Filippo Ganna (Ineos), cui per 11” secondi non è riuscita l’ottava vittoria nelle gare della specialità. Quarto? E chi se non il fenomeno Pogacar, 1” solo più di Ganna. Fabbro, 55° a 55” è riuscito a tenersi dietro due avversari più forti di lui contro il tempo come Tim Wellens e Joao Almeida. «Sono soddisfatto, non credo di correre sabato la Sanremo sono riserva, mi concentrerò su Tour of the Alps e naturalmente Giro d’Italia». Alla Sanremo andranno i due friulani della Israel, Davide Cimolai e Alessandro De Marchi, 45° a 52” da Van Aert.