Spal senza fronzoli. Rastelli debutta battendo il Cittadella
Importanti i cambi effettuati nell’intervallo, un secondo tempo apprezzabile. Decide la rete dell’immarcescibile capitan Floccari. Agganciati i veneti al 6º posto
FERRARA. Era la partita “zero”. L’inizio di una nuova era (senza che fosse, e che sia, dato sapere quanto sarà lunga, se sul breve periodo o prolungata nel tempo). L’avvio dell’avventura di Massimo Rastelli alla guida della Spal. Arrivato martedì al posto di Pasquale Marino (esonerato dopo il ko di Pisa) il neo-mister debuttava ieri al “Mazza” contro il Cittadella. Gara cruciale, dell’aggancio (ai veneti), del rilancio (biancazzurro), di nuove speranze (in termini di classifica, di consolidamento e miglioramento della posizione play off). E così è stato. La Spal ce l’ha fatta. Rastelli ha debuttato con la vittoria. Meritata. Importavano solo i tre punti, ieri. Conquistati senza fronzoli ma con logica. Estremizzando: brutta, sporca e cattiva, la Spal. Va bene così, ora ci sarà tempo per correggere e migliorare ciò che andrà corretto e migliorato.
SCHIERAMENTI
Alle prese con le assenze dello squalificato Strefezza e degli infortunati, Paloschi, Di Francesco e Asencio, Rastelli ha proposto un 3-5-1-1 con il recuperato Valoti a sostegno dell’unica punta Floccari. Tutto secondo previsioni della vigilia. Dall’altra parte il Cittadella si dispone con il modulo 4-3-2-1 delle ultime uscite.
PROTESTE E SORTE
Avvio molto complicato perla Spal che non riesce ad organizzare il proprio gioco e subisce l’iniziativa, la pressione e la manovra del Cittadella. Nei primi dieci minuti la gara si sviluppa praticamente per intero nella metà campo biancazzurra. Paradossalmente, il primo vero squillo è spallino, e c’è di che recriminare: sulla folgore di Valoti, il pallone s’infrange sulla parte bassa della traversa e poi cade sulla linea, alla base del palo: dentro o fuori? La Spal chiede il gol, protesta a fronte della decisione arbitrale di far proseguire. Di calcio se ne vede poco, però nel contesto del momento ciò che conta è la sostanza. Il match si equilibra, la Spal cresce e tenta un gioco diretto, verticale, senza troppi fronzoli.
TUTTI RACCOLTI
I biancazzurri però non pungono, ed il Cittadella colpisce a sua volta la barra, andando a pochi centimetri dal vantaggio. Da lì in poi succede praticamente nulla. In campo si vede solo una gran confusione, su un fronte come sull’altro. La sensazione è che in casa Spal l’ordine di scuderia sia quello di non esporsi, di giocare raccolti per non dare spazi, e poi tentare di sfruttare qualche estemporanea iniziativa o situazione.
SERGIONE NOSTRO
È esattamente ciò che va a verificarsi, ma con una base di merito. Rastelli toglie gli opachi Dickmann ed Esposito immettendo Sala (che va a sinistra, Sernicola trasloca a destra) e Missiroli. Così in fascia ci sono uomini col piede “giusto”. Ed al primo episodio, l’immarcescibile Floccari piazza la zampata, segna il primo gol stagionale e porta avanti la Spal. Che lievita, assume un controllo totale, gioca bene, con buone trame, sfiora il raddoppio negatole dalla traversa su spettacolare colpodi tacco di Missiroli.
La reazione veneta alla lunga è vibrante ma poco lucida. La Spal combatte, con apprezzabili spirito di corpo,applicazione ed agonismo. E così, soffrendo nemmeno troppo (anche dopo l’uscita per infortunio - caviglia destra - di Vicari), porta a casa una vittoria di fondamentale importanza, tornando al successo interno che mancava dal 18 gennaio. Che possa essere la base per un finale di stagione di soddisfazioni.—
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