Mantova, Baccini si racconta prima del live: «Sanremo e i talent sono solo moda e tv»
Mercoledì 24 marzo l’artista a Palazzo Valenti Gonzaga: il live sarà in streaming nell'ambito della rassegna Disanima Piano
MANTOVA. Diretto e senza timore di apparire fuori dagli schemi. Francesco Baccini pare una mosca bianca in un mondo in cui le parole sembrano soppesate per apparire il più possibili rassicuranti. Il cantautore genovese sarà il prossimo ospite della rassegna Disanima Piano. Il live, in streaming da Palazzo Valenti Gonzaga a Mantova, sarà trasmesso sul canale YouTube Disanima Live TV mercoledì dalle 21.15. Costo del biglietto 5 euro, informazioni per il pagamento e il collegamento al 3384947909 e su www.disanimapiano.com.
«Sarò un cantante parlante in questo concerto piano e voce da questo splendido palazzo - racconta alla Gazzetta - Ci stiamo abituando a suonare senza il pubblico davanti, purtroppo. L'online? Ho aperto un canale Twitch e ho creato due format. In un programma parlo di calcio, del Genoa. Nell'altro Farmacia musicale notturna, ospito amici, artisti, critici. Ormai è diventato un piccolo cult. Anche perché non esistono più trasmissioni nelle quali si parla di musica».
Quanto viene proposto sul piccolo schermo è ben lontano dal suo pensiero.
«Sanremo e i talent non sono musica, ma tv, moda. Non si parla più di musica e l'ignoranza sul tema è devastante. A Sanremo si sono esibite persone che non hanno fatto gavetta, che non sono mai salite su un palco. Poi non ci si deve sorprendere se Orietta Berti in confronto sembra Marianne Faithfull. Si è fatto un Festival invitando i partecipanti in base a quanti like hanno sui social. Sconosciuti che fa sorridere chiamare big. Il tutto per ascoltare canzoni intercambiabili, come se fossero prodotti industriali».
Che cosa servirebbe?
«Mancano carisma e personalità, che non sono dati dai capelli blu o dalla giacca fucsia. Quella è la confezione. Jannacci, per me il più grande di tutti, saliva sul palco in giacca e cravatta. E invece ora vediamo Achille Lauro, che a me fa tenerezza, fare cose vecchie di decenni. E che decenni fa erano veramente contro».
I colpevoli di questa situazione per Baccini sono facilmente individuabili.
«I network radiofonici hanno devastato le orecchie di milioni di persone con l'aiuto di case discografiche e mezzi di comunicazione. Hanno trasformato la musica in un sottofondo, in qualcosa da ascoltare sul telefonino. Ormai ascoltiamo 12 secondi di una canzone e passiamo alla prossima. Una radio in una giornata passa sempre i soliti 18-20 brani, una volta ne passavano 200. Non c'è educazione musicale e in questo i media hanno responsabilità. Una volta c'erano Arbore, Massarini, figure di riferimento che facevano selezione, raccontavano. Non esistono più. Ci sono i talent, che sono delle gare. Ma io non voglio che la musica sia una gara, non è l'atletica leggera».
Baccini parla di “mediocrazia”.
«Una volta artisti, scrittori, musicisti, erano celebrità. Poi si è deciso di abbassare sempre di più l'asticella. Ormai l’'ascoltatore medio ha più diritto di parola di un musicista. Si illude chiunque di avere la possibilità di diventare famoso. I personaggi hanno sostituito gli artisti».
Passione del cantautore è da sempre il cinema. Baccini ha recitato e scritto la colonna sonora di Credo in un solo padre, film uscito nelle scorse settimane.
«Credo che il cinema sia la forma d'arte più completa. Questa è la mia prima colonna sonora. Un lavoro di questo tipo ti permette di avere più libertà rispetto alla stesura di un album, dove devi seguire i dettami della forma canzone e magari pensare ai passaggi radiofonici».
Nelle ultime settimane è stato coinvolto anche nel gossip, con Maria Teresa Ruta che ha raccontato al Grande Fratello Vip dell'esistenza di una storia nel passato dei due. Storia smentita da Baccini.
«All'inizio ho dato poco peso, so che l'Italia è un Paese fondato sul gossip. Poi continuavo a ricevere messaggi e telefonate da conoscenti, le persone mi fermavano per strada. Stava diventando fastidioso e ho voluto porre fine a quella bugia clamorosa. Come un alieno con la sua astronave, sono entrato in quel mondo per un confronto a faccia a faccia e chiudere ogni discorso. Mi sono ritrovato tutti i giorni su Canale 5, poi ho deciso di interrompere. Altri, in cerca di visibilità, probabilmente avrebbero proseguito a lungo».