Multe per il funerale allo stadio, dietrofront della questura: "Ottimo dialogo con i tifosi, niente sanzioni"

LIVORNO. La questura fa marcia indietro. Dopo l’annuncio delle 34 sanzioni anti-Covid per il corteo funebre dentro lo stadio Armando Picchi in memoria di Gigi Guccini, l’ultrà amaranto e colonna delle Brigate autonome livornesi morto sabato scorso a 51 anni, la polizia a differenza di quanto comunicato due giorni fa non multerà i partecipanti alle esequie che si sono concluse, lunedì scorso, sono la curva nord alla presenza di oltre un centinaio di persone.

La decisione è arrivata dopo un incontro, nel tardo pomeriggio di mercoledì 24 marzo, in prefettura fra il prefetto Paolo D’Attilio, il questore Roberto Massucci, il sindaco Luca Salvetti (che al Tirreno aveva subito puntualizzato di aver autorizzato lui stesso l’iniziativa, dando l’ok per aprire l’Armando Picchi) e due esponenti della tifoseria, il segretario del Partito comunista di Livorno Lenny Bottai e il lottatore Igor Nencioni, amico di famiglia di Gigi “Coda” – questo il suo soprannome – nonché allenatore di lotta greco romana del figlio sedicenne, campionissimo dello sport.

«Le sanzioni, in realtà, non erano neanche partite – spiega il questore – ma certamente c’erano le identificazioni della polizia scientifica ed erano state annunciate. Se la tifoseria ci avesse avvisato subito, quindi ci fosse stato dialogo fra noi e loro prima del funerale, certamente non saremmo arrivati a questo punto. Ma il dialogo c’è stato dopo, oggi (ieri per chi legge ndr), e lo giudico di altissimo livello. Quindi, alla luce delle nuove informazioni che ci sono stati fornite, riguarderemo i filmati dei nostri agenti e le sanzioni con ogni probabilità non prenderanno neanche vita. Viene meno anche l’eventuale illecito commesso per la manifestazione non autorizzata, per il quale comunque io ero già molto perplesso, visto che alla fine c’è stata solo un’aggregazione spontanea di persone».

Il questore sostiene di aver «riconosciuto l’impegno dei tifosi nel mantenere le distanze durante il corteo funebre» e che tutti portavano la mascherina. «Credo che ci sia stata una sottovalutazione della questione, nel senso che è successo molto di più di quello che tutti si sarebbero aspettati – prosegue – e lo ripeto: fin dall’inizio abbiamo sempre tenuto un atteggiamento di rispetto verso la cerimonia funebre, decidendo di non intervenire. Abbiamo semplicemente deciso di cristallizzare l’accaduto riprendendo ciò che stava succedendo grazie alla presenza dei nostri poliziotti». «È stato posto in evidenza come – spiega in una nota la stessa questura – quello che nell’intendimento di tutti doveva essere un momento di vicinanza alla famiglia e commemorazione di una persona scomparsa, è divenuto per un’imprevista copiosissima partecipazione, una situazione avente carattere di criticità».

Molto soddisfatto anche il prefetto Paolo D’Attilio, che già nel giorno dell’annuncio delle sanzioni – martedì scorso – si era visto con Massucci e Salvetti «riscontrando disponibilità per il faccia a faccia con la tifoseria». «È stato un incontro proficuo per tutti – spiega – visto che Lenny Bottai e Igor Nencioni si sono seduti al tavolo manifestando fin dall’inizio una grandissima disponibilità. Ognuno ha riconosciuto i propri errori e il clima è stato molto cordiale. È stato un passaggio doveroso, un chiarimento che non si poteva rimandare e alla fine mi sono complimentato con tutti perché ognuno di loro ha fatto un passo indietro, agevolando il dialogo che è stato importantissimo e inedito a questi livelli. Un incontro necessario per il rispetto di una persona morta».