Decameron al tempo del Covid-19, il primo racconto: "Sissi"
![Decameron al tempo del Covid-19, il primo racconto:](https://lasentinella.gelocal.it/image/contentid/policy:1.40068007:1616609761/thumbnail_cane%20bassotto.jpg)
Il primo racconto pubblicato del concorso indetto dal Comune di Ceresole Reale
Sta iniziando a nevicare. Grossi candidi fiocchi volteggiano nell’aria ammorbata di smog, purificandola un poco. Presto i marciapiedi saranno bianchi. Si avvicina la sera, le auto sono ammassate al semaforo, impazienti di andare. Non c’è molto rumore, c’è attesa. Domani è Natale.
Chiara attraversa la strada, reggendo con sforzo le sacche della spesa. Alza il portellone del baule e stipa tutto con calma. Si rende conto che ci metterà una vita a smaltire la sua prima cena di Natale da separata. Mentre sta per richiudere però… si ferma. Qualcosa sul marciapiede richiama il suo sguardo e la scuote di colpo. Nascosta sotto il tetto dell’auto osserva attraverso i finestrini. Una donna alta, avvolta in un lungo mantello di visone selvaggio, con il capo coperto da un grande colbacco di pelo da cui spuntano i capelli biondi, è ferma davanti a una vetrina della boutique poco più avanti. La sua mano guantata regge un sottile guinzaglio teso. Occorre sporgersi un poco per vedere sul marciapiede il bassottino color cinghiale, a pelo duro, che tira il laccio con impaziente rassegnazione, guardando avanti. Povera bestiola! Senza cappotto, sta tremando!
Che crudeltà, con questo freddo, in mezzo agli scarichi delle marmitte! Chiara è furiosa, intenerita, turbata. Ogni volta che vede un bassotto è sempre lo stesso tuffo al cuore, la stessa struggente nostalgia della sua adorata Sissi. Quanto le assomiglia quel bassottino! La bionda spocchiosa entra nella boutique, tirandosi dietro la bestiola. Chiara è sconvolta. Se quella è Sissi, la bionda è la strega. L’amante. Che oltre a rubarle il marito e gli affetti di casa ora ha preso possesso pure del cane. Del SUO piccolo, dolce, amatissimo cane. No, questo è troppo. Non glielo può permettere.
Lacrime di rabbia le riempiono gli occhi. Deve assolutamente sapere se è Sissi. Si rialza di colpo, getta la sua borsa tra le sacche, abbassa il portellone, pochi passi ed è dentro il negozio. Una vampata di caldo la scuote e le risveglia i sensi. C’è gente, il brusio cancella ogni altro rumore. Subito Chiara per defilarsi si nasconde in mezzo a due file di abiti esposti. Cerca la bionda ma non la scorge. Lentamente si avvia verso la zona dei séparé, facendosi strada tra le clienti. Per il momento nessuno la nota: le commesse sono tutte occupate. Ecco! Da sotto una tenda spunta un musino peloso che si guarda attorno sperduto.
Chiara sente il cuore salirle fino in gola. La fronte è bagnata, l’emozione è forte. Si avvicina, si accuccia dinanzi alla bestiola che ora si è accorta di lei. Sussurra con voce dolce:“Sissi, sei tu?” Per un attimo – un lunghissimo attimo - il cagnetto resta immobile ad annusare la figura piegata ad un palmo da lui, poi… balza fuori dalla tenda e saltellando di gioia appoggia le zampe anteriori sulle ginocchia di Chiara, allunga il collo e inizia a leccarle freneticamente il mento, le guance, il naso, emettendo brevi rochi gemiti di piacere. E’ Sissi. Ha riconosciuto la sua padroncina. Le dice che le vuol bene. Chiara è travolta dall’emozione. Stringe al petto la sua bassotta, le accarezza la testa, la schiena e decide. Non la lascerà più. “Zitta, piccola, non farti sentire, ti prego! Adesso andiamo via insieme, vuoi?” sussurra.
Velocemente, in pochi secondi, stacca dal collare il gancio del guinzaglio, abbassa la cerniera del piumone, solleva la cagnetta dal basso, la infila dentro l’indumento e si alza, mentre richiude la cerniera fino al collo. Con calma si volta e attraversa il negozio sorreggendo con noncuranza quello che sembra il ventre di una donna incinta. Nessuno pare essersi accorto di nulla. Il brusio è diventato chiasso. Presto Chiara è fuori, sul marciapiede ormai bianco di neve, dove tutto è silenzio. I fiocchi scendono fitti, danzando nell’aria già più pulita. C’è profumo di fresco, di pace. Le auto galleggiano come sospese, quasi temessero di far rumore. Chiara si precipita in auto, siede al posto di guida e apre un poco il lungo piumone. Come se fosse dentro un marsupio, Sissi si raggomitola nel caldo della veste e del corpo, con un grande lieto respiro.
Non c’è tempo per le carezze né per la commozione. Bisogna fuggire, lontano. Via dal presente, via dalla donna cattiva. Via verso casa, verso la nuova vita. Ecco, siamo oltre il secondo semaforo, ormai al sicuro! Sissi è un fagottino caldo, riposa tranquilla in grembo a Chiara che le parla a lungo con dolcezza, come faceva una volta, mentre stacca una mano dal volante per accarezzare il suo tenero mucchietto di pelo, che presto si scuote ed esce briosa dal suo caldo riconquistato rifugio. Sul sedile del passeggero, muovendo lesta la coda, le abbaia felice. E’ tornata la sua amica umana, e lei le si affida, serena. E’ il più bel dono. Domani è Natale.