Ribadito il concetto che la didattica a distanza «sta producendo gravi danni». Sollecitato un confronto al Tavolo provinciale, che non si riunisce da settembre
Massa. La giornata di mobilitazione generale del mondo scuola, indetta in 60 città italiane dal movimento Priorità Alla Scuola alla quale si è aggiunto anche il Coordinamento Nazionale Precari Scuola, si è svolta ieri mattina in concomitanza con lo sciopero già indetto dai Cobas - Comitati di base della scuola e dal Saese - Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia. Questa mobilitazione ha previsto anche lo sciopero dalla Didattica a Distanza da parte di studenti e docenti per tutta la giornata.
Il tutto, ovviamente, prima che nel tardo pomeriggio fosse annunciata la zona rossa per tutta la Regione.
Massa si è attivata con un presidio di circa due ore - a partire dalle 9.30 di mattina- davanti agli uffici dell’Ufficio Scolastico Provinciale (ex-Provveditorato) da parte del Coordinamento Scuola Massa Carrara che ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone. Le istanze portate avanti dai promotori della mobilitazione consistono principalmente nella riapertura in presenza delle scuole, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’università, non oltre il 7 aprile.
Nello specifico gli interventi del Comitato Scuola di Massa Carrara hanno ribadito ancora una volta le priorità rivendicate da tempo: un minor numero di alunni per classe, quindi un maggior investimento nel personale docente partendo dalla stabilizzazione del personale precario; maggiori investimenti nell'edilizia scolastica; un adeguato servizio pubblico di trasporti in grado salvaguardare la salute e la sicurezza delle utenze. In ultimo si è aggiunto il problema del Recovery Fund, visto che non emerge ancora dal Governo un piano di finanziamento chiaro rivolto alle scuole destinato appositamente a risolvere queste specifiche problematiche. Il Comitato ribadisce la propria convinzione che la Dad ha prodotto e sta producendo gravi danni a tutta la popolazione scolastica, pertanto chiede con forza un ritorno delle lezioni totalmente in presenza. Ha chiesto più volte la collaborazione e il confronto diretto con le amministrazioni e gli enti preposti, a partire dagli uffici periferici del Ministero dell’Istruzione alla quale il presidio si è rivolto per un colloquio, finalizzato ad avere accesso ai dati riguardanti la formazione delle future classi della nostra provincia per il prossimo anno scolastico, per verificare se i parametri per la formazione delle classi terranno conto delle criticità fino ad ora rilevate.
«Una nostra delegazione è stata ricevuta durante il presidio dall’Ufficio Scolastico Provinciale – racconta Cristina Ronchieri, una delle portavoce del Coordinamento - e, per voce del segretario, la provveditrice ha fatto sapere che i dati ad oggi non sono ancora disponibili, impegnandosi formalmente però a fornirci le dovute informazioni appena rese disponibili e ad incontrarci in un futuro tavolo di confronto». Il Coordinamento intente rinnovare infine la richiesta di un confronto anche al Tavolo Provinciale sulla Scuola, formalmente istituito ma che non risulta essersi riunito da inizio settembre.Daniela Marzano
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