Siluro dei Comuni veneti contro Brunetta: «Pensa solo al Sud»
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Anci irritata dal potenziamento del personale nel Meridione: «Qui abbiamo cinque impiegati per mille abitanti, lì anche il doppio. Bisogna colmare il gap laddove si manifesta»
VENEZIA. Comuni del Veneto sotto-organico, così stavolta sono gli stessi primi cittadini a fare la voce grossa all’indirizzo del governo. Il mirino è puntato contro il bando per le assunzioni dei Comuni del Sud annunciato dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
Se in Veneto, argomentano i sindaci tramite l’Anci, i comuni hanno una percentuale di 5,07 dipendenti ogni mille abitanti, altre Regioni come Campania e Sicilia arrivano a un valore più che doppio (11 dipendenti ogni mille abitanti).
Spiega Mario Conte, presidente di Anci Veneto: «La notizia del via libera al bando del ministero che permetterà, attraverso procedure concorsuali semplificate, l’assunzione in Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni del Sud di circa 2800 unità ci lascia perplessi.
«In questi mesi gli amministratori del Nord hanno fatto dei veri e propri “miracoli” con poche risorse in termini di personale a disposizione. La gestione dell’emergenza ha portato in superficie il problema delle assunzioni che è prioritario e che tocca da vicino i cittadini e le comunità. Se oggi, quindi, si mette al centro il Sud con un’azione prioritaria e mirata pretendiamo che si parli anche degli altri Comuni che hanno lo stesso problema o che addirittura operano in situazione peggiori».
La soluzione del problema per Anci Veneto non si risolve per la divisione in aree, ma colmando il gap di personale dove è presente. In Veneto i Comuni hanno una percentuale di 5,07 dipendenti ogni mille abitanti: metà di quelli al lavoro da altre parti del Paese. Una situazione di “disparità”, per Conte, che deve essere colmata. Da qui, la riflessione di Anci Veneto a proposito del criterio alla base del ragionamento. Anche perché, continua l’associazione, negli ultimi 10 anni la spending review sugli enti locali «ha ridotto il personale del 20%».
«Nelle scorse settimane» dice ancora Conte «abbiamo espresso la nostra soddisfazione per la decisione del Governo sullo sblocca-concorsi che rappresenta sicuramente un segnale di attenzione nei confronti dei Comuni, comprendendo una priorità che è quella del personale. Le nostre amministrazioni sono in evidente sotto organico e lo sono da anni. I Comuni del Veneto si aspettano risposte ed attenzione. Abbiamo bisogno di investimenti nel capitale umano per rispondere alle sfide del futuro e farci trovare pronti quando usciremo dal tunnel dell’emergenza. La possibilità di assumere può rappresentare una opportunità per aprire le porte dai Comuni a nuove competenze, ai giovani, all’innovazione digitale». —
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