I posti letti occupati sono 297 di cui 37 intensivi. I nuovi contagi sono 217. Altre quattro le vittime del Covid 19
TREVISO. È durato poco il senso di sollievo legato allo stallo dei ricoveri di malati Covid nella nostra provincia. Dopo una settimana di andamento sostanzialmente costante, domenica 28 sono stati registrati nei reparti dedicati ben 21 malati in più, 20 in posti letti ordinari e uno in terapia intensiva, quest’ultimo probabilmente aggravatosi e trasferito in area critica da altro reparto.
Una doccia fredda che riporta la memoria indietro di qualche mese quando il picco di contagi e ricoveri si era trasformato in un “plateau” durato parecchi giorni. Aumentano anche le vittime: cinque in più in 24 ore. Il numero dei deceduti sale ora a 1.655.
Secondo il conteggio registrato dal bollettino di ieri pomeriggio, il numero di posti letto occupati è risalito a 297, come domenica 21, con la differenza che ci sono 7 letti occupati in più in terapia intensiva. Una pessima notizia che dice due cose. La prima è che nonostante l’età dei ricoverati si sia abbassata alla fascia di età 50-70 anni, il Covid 19 procura comunque ai malati gravissime polmoniti.
Il secondo dato è che, a fronte di un aumento dei posti letto di terapia intensiva occupati per la cura del coronavirus, l’azienda sanitaria è costretta a tagliare le prestazioni ospedaliere non urgenti a cominciare dagli interventi chirurgici. Un colpo molto duro se si considera che, a parte una finestra estiva durata qualche mese, durante questo anno terribile di pandemia le cura delle patologie non Covid hanno subito giocoforza un rallentamento.
Con i numeri del bollettino di ieri, l’Ulss 2 si conferma in Fase di emergenza 2 per posti letto occupati sia in area critica che in Rianimazione. Gli ospedali sotto pressione sono il Ca’ Foncello di Treviso con 82 letti (64 ordinari e 18 intensivi), il Covid Hospital di Vittorio Veneto con 99 ricoveri (90 più 9) e il San Valentino di Montebelluna che ha in cura 70 pazienti (61 più 9 critici). La scelta della direzione strategica dell’azienda è quella di concentrare nel limite del possibile i malati nelle strutture deputate, tenendo libere le altre per l’accoglienza dei malati non Covid. Sono 24 i pazienti con coronavirus nella clinica San Camillo di Treviso che si è resa disponibile, come nei mesi precedenti, ad aumentare il numero dei letti per dare una mano all’Ulss.
Un flebile segno di speranza arriva dalla curva dei contagi che aumenta, ma meno che nelle scorse settimane. Ieri sono stati registrati altri 217 casi di positività portando a 72.436 il numero dei positivi da inizio pandemia. Sono 3.996 nella Marca coloro che stanno lottando contro la malattia. L’elaborazione degli indici di contagio di sabato forniva il ritratto di una provincia in rosso con 31 Comuni con più di 250 casi settimanali per ogni 100.000 abitanti.
Sotto stretta osservazione l’area del Pievigino che ha visto un rialzo dei contagi a causa di alcuni focolai che si sono accesi in ambito familiare. Il virus, insomma, continua a correre accelerato dall’altissima contagiosità della variante inglese, oramai diffusa e maggioritaria. Il dato confortante c’è e riguarda i guariti: sono 66.785, 207 in più rispetto al giorno precedente.—
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