Omicidio Noventa. La villa di Freddy in abbandono. Al via l’udienza per dissequestrarla
Il fratello di Isabella Noventa ne attende l’assegnazione. «Cercherò qualche traccia di lei, poi la venderò»
NOVENTA. Al via l’udienza - salvo rinvio per effetto dello sciopero degli avvocati - che deciderà se la villetta di Noventa Padovana dove si è consumato l’omicidio di Isabella Noventa verrà o meno dissequestrata. La casa, che si trova in via Sabbionari 11, dal febbraio 2016 è sotto sequestro e l’edificio sembra destinato a un lento quanto inesorabile degrado.
Il parco è completamente coperto dall’erba alta, le sterpaglie invadono il vialetto, ci sono arbusti e cespugli incolti oltre ad alcune colonie di gatti che hanno trasformato il giardino nella loro casa. All’interno le stanze della villa, dove è stata inghiottita Isabella, 56 anni, segretaria di Albignasego, sono chiuse ormai da più di cinque anni.
L’ultima volta sono state visitate e setacciate dagli investigatori alla ricerca di elementi che potessero fare luce sull’omicidio della donna. Paolo Noventa, fratello di Isabella, ha chiesto l’assegnazione della villetta come parte del risarcimento.
Alla famiglia sarebbero spettati 900 mila euro ma in realtà ne sono arrivati solo 124 mila. La casa un paio di anni fa era anche stata messa all’asta ma non è mai stata assegnata a nessuno. Il 18 settembre 2019 fu aggiudicata a G. M. per 261 mila euro: 25 mila euro la caparra versata (e perduta) non essendo stato pagato il saldo.
La seconda asta è andata deserta, forse perché il sequestro non consente di ottenere mutui. Il valore della villetta di 200 metri quadrati in base a una perizia è stato valutato in 341 mila euro. La base d’asta era di appena 255. 750 euro.
«In questo momento vendere quella casa vorrebbe dire svenderla; io ho chiesto l’assegnazione», spiega Paolo Noventa. “Né io né la mia famiglia siamo intenzionati ad andarci a vivere. Aspetto che venga dissequestrata per poterci entrare e poi credo che con gli anni la venderò».
Entrare in quella casa vuol dire tantissimo per Paolo Noventa: «Sarà molto doloroso ma mi darà l’opportunità di fare qualche ricerca», dice, «Sono state fatte ottime ricerche da parte degli investigatori, che hanno utilizzato cani e perfino Georadar. Quello che farà io sarà andare a istinto, magari con qualche amico un po’più esperto di me. E se per caso dovessi percepire qualcosa lo approfondirò sicuramente».
La speranza di trovare il corpo si Isabella, uccisa e fatta sparire dai fratelli Freddy e Debora Sorgato (condannati a 30 anni di carcere) con la complicità della veneziana Manuela Cacco (condannata a 16 anni e 10 mesi di carcere), dopo cinque anni è quasi nulla. «Credo che ormai se trovassimo qualcosa sarebbe solo frutto del caso», sostiene Paolo Noventa, «Solo una fatalità potrebbe darci qualche segnale o indicarci dov’è il corpo di Isabella o quello che rimane». —