Addio a don Bonfatti, il prete filosofo di Sabbioneta

SABBIONETA. Sacerdote di profonda cultura, dotato di ottima oratoria, laureato in filosofia alla Cattolica di Milano, si è spento venerdì scorso, 4 febbraio, a 88 anni a Padova, città dove risiedeva da anni e in cui aveva insegnato anche all’Università, don Stefano Bonfatti. I suoi funerali si svolgeranno nei prossimi giorni per sua volontà a Bozzolo e la salma sarà quindi tumulata nel cimitero di Sabbioneta suo paese natale.

I suoi legami con Bozzolo non si erano del resto mai interrotti da quando era stato vicario dal 1961 al 1967 in contatto con un gruppo di persone che amavano la sua cultura e il suo dire e anche discutere con lui. Qui saltuariamente aveva continuato a tornare.

Una curiosità ricordata dai suoi ex studenti delle medie, dove insegnava religione: don Stefano spalancava sempre le finestre appena arrivava in classe, anche quando fuori si era sotto zero.

Don Bonfatti era stato il secondo dei due vicari assegnati stabilmente a Bozzolo. Risiedeva con una certa autonomia nella chiesa della Santissima Trinità (che era stata la seconda parrocchia di Bozzolo). Persona signorile, un po’ distaccata, le sue messe domenicali alla Santissima Trinità attiravano fedeli anche da fuori Bozzolo, che arrivavano per ascoltare le sue omelie.

Nato nel 1933 a Sabbioneta, ordinato sacerdote il 29 giugno 1957, dopo una breve parentesi a Cremona divenne nello stesso anno vicario a Rivarolo del Re fino al 1961 quando fu trasferito come vicario a Bozzolo rimanendovi fino al 1967. Successivamente divenne parroco di Cavallara fino al 1977.

In seguito, pur rimanendo sempre incardinato nella diocesi di Cremona, prestò servizio a Padova, dedicandosi in particolare all’insegnamento.

Piangono la scomparsa del compagno di ordinazione don Ennio Asinari, don Sergio Lodigiani e monsignor Giuseppe Soldi.