Aifa e gli effetti avversi dei vaccini Covid: 22 le morti correlabili. Locatelli: “Solo 11 miocarditi su 9 milioni di bimbi vaccinati in Usa”
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È uscito l’ultimo rapporto dell’Autorità del farmaco in Italia. Su 108 milioni di dosi somministrate 117.920 reazioni, l’83% non gravi. Il coordinatore Cts: «Di Covid sono morti anche bambini apparentemente sani»
È uscito l’ultimo rapporto Aifa sulle reazioni avverse da vaccino in Italia. E- vale la pena ribadirlo per l’ennesima volta – si tratta dell’unico ente ufficiale che dirama segnalazioni sugli effetti della campagna di vaccinazione. Due i punti: le poche reazioni avverse e la sicurezza delle inoculazioni sui bambini. Sulla questione è intervenuto anche il coordinatore del Cts Franco Locatelli: «Negli Usa solo 11 casi di miocarditi su 9 milioni di bambini vaccinati. Numeri che dimostrano l’efficacia dei vaccini». E ancora: «Indubitabilmente la fascia pediatrica soffre di una forma di patologia meno grave, ma qualche tristissimo caso di bambini morti per Covid 19 c'e' stato. Raramente sono morti anche bambini apparentemente sani che non avevano nessuna patologia che facesse prevedere un esito infausto».
Difendere gli spazi di socialità
Poi il coordinatore del Cts è intervenuto su un altro aspetto, sempre in valutazione della sicurezza dei vaccini. «Considerando i profili di sicurezza dei vaccini a disposizione contro Covid-19, voglio rassicurare i genitori. La vaccinazione è raccomandata da tutte le società pediatriche, con l'obiettivo di tutelare la salute dei bambini e i loro spazi educativi, sociali e di formazione».
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Vediamo nel dettaglio che cosa dice il report dell’Autorità del farmaco
Sono state segnalate 117920 reazioni su 108 milioni di dosi, l’83% di queste sono non gravi. Le segnalazioni, si rileva nel Rapporto dell'Aifa, riguardano soprattutto Comirnaty (68%) di BioNTech/Pfizer, che è stato il vaccino più utilizzato e solo in minor misura Vaxzevria (19,8%) di AstraZeneca, Spikevax (10,8%) di Moderna e vaccino COVID‐19 Janssen (1,4%). Per tutti i vaccini gli eventi avversi più segnalati sono stati febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea.
I morti correlati ai vaccini
Ma quante sono le morti che si possono correlare ai vaccini? Anche su questo aspetto Aifa è chiara: in un anno sono stati 22 i decessi considerati correlabili alla somministrazione di un vaccino anti-Covid, pari a circa 0,2 casi ogni milione di dosi somministrate. «Entro i 14 giorni dalla vaccinazione, per qualunque dose - si precisa comunque nel report - i decessi osservati sono sempre nettamente inferiori ai decessi attesi. Non c'è quindi, nella popolazione di soggetti vaccinati, alcun aumento del numero di eventi rispetto a quello che ci saremmo aspettati in una popolazione simile ma non vaccinata».
In gravidanza
La vaccinazione per Covid‐19 «è indicata sia in gravidanza sia in allattamento e non emergono particolari problemi di sicurezza dai dati di farmacovigilanza e di studi ad hoc in questa popolazione. Non vi sono inoltre evidenze che suggeriscano che i vaccini anti‐Covid‐19 possano influenzare negativamente la fertilità in entrambi i sessi» dice l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel “Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti-COVID - 19 27/12/2020 - 26/12/2021”. È «apparsa evidente - afferma Aifa - la necessità di vaccinare tale popolazione alla luce anche dei rischi legati all'insorgenza di Covid per la madre o feto». Nella popolazione pediatrica gli eventi avversi da vaccinazione anti-Covid più frequentemente segnalati sono febbre, cefalea, stanchezza e vomito: il 69% delle reazioni nella popolazione pediatrica si sono risolte completamente o erano in miglioramento al momento della segnalazione.
Gli effetti sui bambini
I tassi di segnalazione nella fascia d'età 5‐11 sono preliminari e al momento non emergono particolari problemi di sicurezza. A sostenerlo è sempre il report Aifa. In Italia, i dati messi a disposizione dall'Istituto Superiore di Sanità riportano dall'inizio della pandemia un totale di oltre 263.000 casi di infezione nei bambini di età 6-11 anni (dati aggiornati al 1° dicembre 2021): 1.453 sono stati ricoverati in ospedale (tasso ospedalizzazione 6/1.000), di cui 36 in terapia intensiva (1/7.000) e 9 sono morti.
In merito alle vaccinazioni anti-Covid nei minori di età dai 5 ai 16 anni, al 26 dicembre 2021 risultano somministrate 4.178.361 dosi, di cui l'87,5% è rappresentato dal vaccino di Pfizer/BioNTech Comirnaty* e il 12,5% da Spikevax* di Moderna. Il 96% delle dosi è stato somministrato nella fascia di età 12-16 anni (oltre 4 milioni) e il 4% nella fascia 5-11 (172.890 dosi). Al 26 dicembre sono state registrate complessivamente nella Rete nazionale di farmacovigilanza (Rnf) 1.170 segnalazioni di sospette reazioni avverse nella popolazione pediatrica, che rappresentano l'1% (1.170/117.920) di tutte le segnalazioni presenti nella Rete riguardo ai vaccini Covid alla data considerata. Il tasso di segnalazione è pari a 28 eventi ogni 100.000 dosi di vaccino. Nei bambini e nei ragazzi gli eventi avversi più frequentemente segnalati sono febbre, cefalea, stanchezza e vomito; il 69% delle reazioni si sono risolte completamente o erano in miglioramento già al momento della segnalazione. L'Aifa precisa che i tassi di segnalazione nella fascia d'età 5-11 «sono preliminari» e al momento non emergono particolari problemi di sicurezza. Secondo i dati riportati per la fascia 5-16, il 79% (919/1.170) delle segnalazioni corrisponde a segnalazioni post vaccino Comirnaty e il 21% (251/1.170) a segnalazioni da vaccino Spikevax, indipendentemente dalla fascia di età di appartenenza del paziente pediatrico e dal numero della dose. Nel database sono emerse 3 segnalazioni di sospette reazioni avverse, non gravi, manifestatesi a seguito della somministrazione di vaccini a vettore virale (2 Janssen, 1 Vaxzevria* AstraZeneca) in pazienti pediatrici di 12-16 anni: una deriva da prescrizione in regime off label, una da errore terapeutico e in una non è chiara l'identificazione del vaccino riportato come sospetto. Tali segnalazioni sono state escluse dall'analisi dei dati. Il tasso di segnalazione è pari a 28 eventi ogni 100.000 dosi di vaccino somministrate nella fascia pediatrica 5-16 anni, indipendentemente dalla tipologia di vaccino e dalla valutazione del nesso di causalità. Tale tasso risulta inferiore rispetto a quello riscontrato nella popolazione generale (109 eventi ogni 100.000 dosi somministrate). Il 76% delle segnalazioni (889 schede), indipendentemente dal vaccino somministrato, è stato classificato come non grave e il 24% (278 schede) come grave; in 3 segnalazioni la gravità non è stata definita.