Cecina, mercato settimanale in forte crisi: gli ambulanti sperano nell’estate
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«Poca gente in giro e affari con il contagocce, nemmeno dai saldi è arrivata una boccata d’aria»
CECINA. Poca gente per le vie cittadine il martedì mattina, costi lievitati e pochi acquirenti. Per gli ambulanti del mercato di Cecina l’unica soluzione in vista è la stagione estiva. La crisi del commercio cecinese non risparmia il mercato settimanale, dove molti ambulanti stanno affrontando il mese più difficile dell’anno.
Febbraio è infatti la bestia nera dei banchi itineranti, il meno frequentato a causa del freddo e quello che segue il periodo dei saldi. In teoria, gennaio avrebbe dovuto fornire un cuscinetto di introiti derivati dagli sconti, ma il gennaio 2022 è stato decisamente poco clemente con i venditori. Nonostante le belle giornate e il clima mite, le conseguenze del picco dei contagi da Covid19 continua a influenzare le abitudini cittadine, come dimostrano i molti posti vuoti tra le bancarelle e la generale insoddisfazione dei commercianti.
Il problema non è dovuto alla merce o allo scarso interesse, ma a una diffusa assenza di compratori, come testimonia Anna Molinaro, del settore abbigliamento: «Di solito a gennaio e febbraio recuperavamo qualcosa con gli sconti, ma quest’anno niente. C’è proprio poca gente in giro, e spesso finiamo per rimetterci anche solo di gasolio», dice. Nemmeno nel giorno del mercato settimanale il centro si anima. Anche Rodolfo Baroni, che si occupa di prodotti caseari, parla senza mezze misure di grande crisi: «È tutto molto triste, la gente purtroppo non ha soldi o è stata bloccata in casa. I rincari sono stati un’altra mazzata e ha inciso su tutto, gasolio, luce e metano».
Ad acuire la sensazione di ristagno nei ricavi ci ha pensato infatti l’impennata nei costi delle materie prime e dell’energia, che si traduce in un aumento vertiginoso delle spese per le trasferte, come ci hanno raccontato all’unanimità tutti gli intervistati. Molti ambulanti partecipano al mercato settimanale con la possibilità costante di andare in perdita, ma l’alternativa può essere anche più dannosa, come ci spiega Federico Arguirov, venditore di calzature. «Tante volte - dice – potremmo non venire e risparmiare almeno le spese di viaggio, ma se si fanno troppe assenza si rischia di perdere lo spazio per il banco, quindi stringiamo i denti e speriamo nella primavera». Nonostante il mercato di Cecina sia all’aperto e non necessiti di Green pass, come invece avviene nella gran parte dei negozi al chiuso, la paura del contagio pare frenare ugualmente gli acquisiti, come sostiene Alex Balestri, settore accessori: «La situazione è paradossale, la gente si accalca nei centri commerciali o a fare la spesa senza problemi, ma si spaventa per gli assembramenti al mercato, all’aperto! C’è molta disinformazione a riguardo, questo terrorismo mediatico deve finire».
La speranza più diffusa tra gli ambulanti del mercato di Cecina è che ci sia una ripresa delle vendite con l’avvento della stagione estiva, momento in cui il turismo contribuisce a popolare a dovere una piazza commerciale tra le più ampie della provincia.
In lieve controtendenza, il livornese Luca Bani nota il lato positivo di questo avvio di 2022 e parla di segnali incoraggianti rispetto al 2021: «La scorsa estate è andata bene, Natale è andato bene. Ora fa poco testo, perché febbraio è sempre un po’tragico, ma onestamente pensavo peggio. Il problema di Cecina è che forse il mercato è troppo grande per i mesi invernali. In estate esplode, ma ora potrebbe pensare a un ridimensionamento in attesa della stagione turistica».
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