Serviranno per completare quello che non era stato fatto con il restauro del 2016. La Diocesi: riconosciuto un grande lavoro di squadra
MANTOVA. Anche Mantova figura tra i 38 cantieri della cultura finanziati in tutt’Italia con circa 200 milioni di euro dal ministero per i beni culturali. Si tratta di un milione 600mila euro che serviranno alla Diocesi per i lavori sulla basilica di Sant’Andrea che completeranno la prima tranche di restauro terminata nel 2016 dopo 9 anni.
MIRKO DI GANGI - Restauro S. Andrea con Mons. Brunelli
«Il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale è uno degli assi fondamentali su cui si fonda la crescita economica e sociale del Paese» ha spiegato il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, nell’annunciare lo stanziamento complessivo. Per quanto riguarda Sant’Andrea, il finanziamento si aggiunge a quello che il dicastero aveva erogato per la prima parte dei lavori (altri 1,6 milioni).
Nel sito del ministero viene spiegato che il finanziamento servirà per la manutenzione del tetto, per il parafulmine, per i lavori del pronao (il portico esterno) e per l’accessibilità dei sottotetti.
Le stanze sopra il pronao verranno anche utilizzate per ospitare una mostra dedicata ai reperti archeologici rinvenuti durante i lavori di restauro; lo spazio espositivo sarà messo a disposizione per primo primo, per celebrare i 550 anni dalla morte di Leon Battista Alberti, progettista della basilica, che cadono quest’anno.
«È motivo di grande gioia per tutti la notizia ricevuta ieri» commenta la Diocesi sul suo sito, ringraziando «il ministero, i suoi collaboratori e alcuni mantovani rappresentanti delle istituzioni». Quel finanziamento è il «riconoscimento di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto moltissime persone per un bene, come Sant’Andrea, che appartiene all’umanità». Proprio quest’anno, in occasione dei 550 anni dalla morte di Leon Battista Alberti, e dall’inizio della costruzione della Basilica, «riprendono con energia tutte le azioni scientifiche e progettuali finalizzate alla conservazione di questo importante edificio di culto per la Diocesi, per la città e per il mondo culturale e scientifico».
Un patrimonio che «il ministero ha saputo riconoscere» puntualizza la Diocesi. Che parla anche, più nel dettaglio, dei lavori futuri: «Sono previsti interventi di completamento del miglioramento sismico del pronao della facciata principale, la messa in sicurezza con l’accessibilità dei sottotetti, la manutenzione straordinaria delle coperture e del campanile, e il completamento del sistema di protezione da scariche atmosferiche, unitamente a nuovi percorsi di visita nella Basilica».
Anche l’ufficio beni culturali della Diocesi ha voluto far sentire la propria voce attraverso l’architetto Alessandro Campera e don Stefano Savoia: «La sinergia tra la Diocesi – affermano – e il ministero con i suoi uffici territoriali e tutte le istituzioni civili, unitamente a tutti coloro che a vari livelli hanno contributo a titolo personale, ci riempie di gioia nel confermare che questo risultato è frutto di una fattiva collaborazione rivolta alla conservazione e promozione di processi culturali e valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico». Quando potrebbe aprire il cantiere? «Spero entro l’anno e che si concluda in tre» chiosa Campera.
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