Le richieste della scuola: mancano supplenti e mascherine per i bimbi
Beltrame (Usr): le farmacie faticano a trovare le Ffp per gli alunni delle elementari. Tra i nodi da sciogliere anche i contratti in scadenza del personale aggiuntivo
UDINE. Nelle scuole mancano le mascherine Ffp2 di piccole dimensioni per gli alunni delle scuole primarie, troppo spesso gli insegnanti supplenti sono introvabili e il personale Covid non sa ancora se completerà l’anno scolastico.
I contratti di professori, collaboratori e amministrativi assunti per fronteggiare la pandemia scadranno il 31 marzo e se il Governo, come sembra, non prorogherà lo stato di emergenza, il rinnovo non sarà automatico.
Sono questi i nodi da sciogliere anche negli istituti della regione dove la percentuale delle classi in presenza e in Dad segue l’andamento nazionale. In una articolata relazione messa a disposizione della sesta commissione, ieri, la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale (Usr), Daniela Beltrame, ha illustrato i problemi risolti e quelli ancora aperti nelle scuole alle prese con il Covid.
Allo scorso 29 gennaio quasi il 79 per cento delle classi monitorate (82%) andava regolarmente in classe: «La percentuale – ha puntualizzato la direttrice dell’Usr – è in linea con l’andamento registrato nel resto d’Italia». In realtà confrontando i dati rilevati nella settimana dal 24 al 29 gennaio la percentuale delle classi in presenza era di oltre tre punti inferiore a quella nazionale.
Al rientro dalle vacanze di Natale, la stessa percentuale sfiorava il 94 per cento. Ora la situazione è molto diversa: la curva del contagio sta scendendo e le misure anti Covid hanno ampliato le maglie per il ricorso a quarantena e sorveglianza attiva, soprattutto se i ragazzi sono vaccinati. La decisione è arrivata dopo le proteste delle famiglie stanche di fronteggiare i ritardi accumulati dai dipartimenti di Prevenzione nel tracciamento delle positività.
Altre criticità stanno emergendo con i tamponi gratuiti in farmacia, dove il collegamento informatico con il sistema sanitario regionale è in fase di perfezionamento.
Ricordate le misure in vigore da sabato scorso, riassunte in un documento trasmesso a tutti i dirigenti scolastici, la direttrice ha ammesso che, in questo momento, le farmacie non sono in grado di fornire le mascherine Ffp2 di piccole dimensioni.
«Alcune scuole segnalano difficoltà nell’approvvigionamento da parte delle farmacie di Ffp2, soprattutto per i bambini della scuola primaria obbligati a portarla in presenza di contagiati in classe» ha sottolineato Beltrame non senza ricordare che il ministero ha stanziato 45 milioni di euro per l’acquisto dei dispositivi di protezione.
Altri 8.180.576 euro sono stati assegnati alle scuole della regione per la proroga fino al prossimo 31 marzo dei contratti del personale Covid in essere al 31 dicembre scorso.
«Il ministero dell’Istruzione si riserva di effettuare un monitoraggio delle risorse disponibili a febbraio e di fornire ulteriori indicazioni sulla prosecuzione degli incarichi fino al termine delle lezioni» ha aggiunto la direttrice dell’Usr sapendo che la scadenza del 31 marzo è collegata a quella dello stato di emergenza.
In un passaggio, seppur velatamente, Beltrame ha ricordato anche la storica carenza di personale dell’Ufficio scolastico regionale, che ormai raggiunge il 40 per cento.
«Nonostante ciò – ha precisato la direttrice – siamo riusciti a completare le procedure concorsuali che ci hanno consentito di fare le nomine in ruolo. Ora completiamo le prove orali dei concorsi per le scuole primarie e dell’infanzia per passare poi alla prova scritta del concorso per le scuole superiori di primo e secondo grado.
Non è stato facile neppure sostituire i 403 insegnanti sospesi perché non sono in regola con l’obbligo vaccinale. Si tratta del 37, 10 per cento dei non vaccinati, la percentuale si mantiene al di sotto della metà perché molti professori anziché presentare il Green pass hanno trasmesso certificati di malattia e richieste di aspettative.
Se a questi aggiungiamo i contagiati è facile comprendere in che situazione si sono venuti a trovare alcuni presidi. «È emersa una notevole difficoltà da parte dei dirigenti scolastici nelle sostituzioni del personale sospeso, oltre che del personale assente a causa della positività aumentata nelle ultime settimane».
Queste le parole usate da Beltrame per descrivere una situazione in cui molte graduatorie provinciali e d’istituto sono esaurite da tempo e i dirigenti scolastici sono costretti a ricorrere al personale disponibile, attraverso le Mad, a garantire le supplenze a tempo anche se non ha tutti i titoli per farlo. Spesso si stratta di studenti iscritti a Scienze della formazione primaria e ad altri corsi di laurea.
Il dibattito si è esaurito con gli interventi dei consiglieri d’opposizione del Pd e di Open sinistra Fvg, Chiara Da Giau e Furio Honsell. La prima ha rimarcato il fatto che «le scuole sono state abbandonate dalle Aziende sanitarie e dai Dipartimenti di prevenzione nella gestione delle lezioni in presenza, della didattica a distanza e della didattica integrata a distanza».
Di questo Da Giau ha imputato la responsabilità alla Regione, auspicando di veder prorogare fino alla fine dell’anno scolastico i contratti del personale Covid, riconoscere il punteggio ai supplenti pagati con i fondi regionali e di veder recapitare «una nota di demerito ai non vaccinati in malattia o in aspettativa».
Honsell, invece, ha chiesto di tutelare in qualche modo i supplenti che stanno sostituendo i colleghi non vaccinati e sospesi: «Pensiamo alla carriera formativa dei supplenti, quando non ci sarà più bisogno di loro non possiamo dimenticarli, sarebbe la peggior forma di precariato».